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LA REPUBBLICA Via all’era Conte, pieni poteri su tutto

Antonio Conte
Antonio Conte

(F. S. Intorcia/M. Pinci) Antonio Conte stasera incontrerà a cena Carlo Tavecchio per ricevere formalmente l’investitura da commissario tecnico, con la firma sul contratto biennale. Domani verrà presentato alla stampa al Grand Hotel Parco dei Principi, dove la sala era stata prenotata con largo anticipo e incredibile ottimismo, assai prima della fumata bianca. Sarà un Super ct, indossando il mantello che Cesare Prandelli aveva potuto solo accarezzare. E, di contro, la Nazionale diventerà Casa Conte: ruoterà intorno a un commissario tecnico che avrà voce in ogni capitolo. Manager a tempo pieno, oltre che allenatore.

In azzurro potrà portare anche suo fratello Gianluca, ex centrocampista come lui, «più bravo di me», come suole ripetere Antonio: da anni è l’occhio fidato del nuovo ct, l’uomo che per primo studia le avversarie.Conte presenterà oggi a Tavecchio la lista dei suoi uomini: va ancora perfezionata l’intesa. Angelo Alessio, il vice, e Massimo Carrera, il “numero 3” dello staff (andò lui in panchina durante la squalifica di Conte e Alessio per il calcio scommesse), poi Paolo Bertelli, preparatore atletico, che da poco ha vinto il “Cronometro d’oro” riservato alla sua categoria: Allegri non lo ha confermato. E poi c’è Mauro Sandreani, promosso un anno fa fra i collaboratori tecnici di Conte, tornando a lavorare sul campo: da anni coordinava gli osservatori della Juve. Questo lo staff vero e proprio, dove c’è una casella vuota: quella diallenatore dei portieri.

Il primo nome fatto è quello del campione del mondo Angelo Peruzzi, ma se ne valutano altri, come quello di Franco Tancredi, silurato due anni fa fu dalla Roma di Zeman. Nel ruolo, Conte alla Juve trovò Claudio Filippi, rimasto a lavorare con Allegri: ha un ottimo feeling con Buffon ma un impiego part-time in azzurro è stato escluso. C’è in corsa anche Marco Savorani, che Conte ha conosciuto all’Atalanta e poi ha voluto a Siena (dove Savorani ha patteggiato una squalifica per omessa denuncia). Da poco però l’ex portiere del Pescara ha ricevuto l’incarico di preparatore nelle giovanili della Roma, con accordo triennale. Se risponderà alla chiamata in azzurro, dovrà ottenere il via libera dai giallorossi.

Altro uomo che Conte vuole fortemente al suo fianco, con incarico da definire, è Giorgio Perinetti: era il responsabile del vivaio Juve quando Conte giocava, ma soprattutto è stato l’uomo che da dirigente più ha puntato sul Conte allenatore. L’ha voluto a Bari, hanno vinto insieme il campionato. L’ha portato a Siena, dandogli una seconda chance dopo che Conte aveva divorziato dall’Atalanta. «Ne abbiamo parlato quando lui era in vacanza – confessa Perinetti – . Come si può dire di no all’azzurro? A me piacerebbe lavorare per le giovanili».

Come team manager Tavecchio vuole un campione del Mondo: lui proporrà Paolo Rossi, il tecnico ne preferirebbe uno del 2006.

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