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IL MESSAGGERO Italia sotto processo

Nazionale
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(U. Trani) – «Tra le prime quattro, le prime due… Non ci dobbiamo accontentare ». Il messaggio arriva dalla più alta carica dello Stato. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Foro Italico per i 100 anni del Coni, si rivolge direttamente alla Nazionale che, a Mangaratiba, sta preparandosi per il debutto contro l’Inghilterra, sabato a Manaus. Cesare Prandelli non fa una piega e incassa il suggerimento: «Sappiamo che è uno dei nostri uomini più saggi e lo ascoltiamo. Ha ragione. Io so che abbiamolavorato bene e che onoreremo la maglia. E lotteremo su ogni pallone ». Non si sono sentiti al telefono, ma è come se lo avessero fatto. Perché, negli incontri ravvicinati con i suoi giocatori tra la notte umida all’Estadio di Cidadania di Volta Redonda e lamattinata di relax al Portobello resort sulla Costa Verde, il ct ha alzato la voce proprio per invitare il gruppo a mostrarsi affamato soprattutto agli occhi di chi, nel nostro Paese, spesso critica gli azzurri. Sono i senatori a ricevere la ramanzina più diretta. «Nessuno ha il posto garantito. Nemmeno chi è qui da tanto tempo. Diamoci una svegliata». Tolto il quarto portiere Mirante, il rimprovero è agli altri nove. I titolari che, in mezz’ora, hanno fatto poco o niente: De Sciglio, Barzagli, Bonucci, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Cassano e Balotelli. Solo Candreva può essere salvato dall’accusa di assenteismo, avendo avuto spazio per meno di dieci minuti. «Chi ha conquistato il posto, con merito, solo all’ultimo, non deve pensare di essere venuto qui in vacanza », da Aquilani a Fantantonio, il riferimento è ad personam. La svolta è però all’interno dello spogliatoio: sorrisi e malumori. Perché, dopo il test contro il Fluminense, l’Italia 2 minaccia l’Italia 1. Immobile, centravanti emergente, e Insigne, scugnizzo rampante, sono i nuovi che avanzano, sgomitano e piacciono. E anche Darmian, terzino per due fasce, è con loro.

GERARCHIE IN DISCUSSIONE «Tendenzialmente giocare con due punte centrali è una forzatura, ma tutto è possibile». Prandelli non ha alcuna intenzione, per ora, di schierare Balotelli e Immobile in tandem. «Con tanti centrocampisti di qualità non va bene, ne servirebbero quattro e più aperti». Cioè usando esterni di gamba (corsa) e rinunciando a qualche ricamatore. E’ più facile che il capocannoniere tolga il posto a SuperMario. Sorpasso ipotizzabile un po’ più avanti, a Recife contro la Costa Rica, e non subito, a Manaus contro l’Inghilterra. Balotelli ha preso un brutto colpo a Volta Redonda: contusione alla gambasinistra, tra il polpaccio e la caviglia. Niente di allarmante, anche se farebbe comodo per prepararne l’uscita di scena. Il centravanti, idolo dei tifosi brasiliani, deve invece darsi una calmata: in campo ha mandato a quel paese diversi compagni, da Parolo a Cassano. Da ieri è almeno in buona compagnia, con lo sbarco della sua Fanny (selfie romantico in spiaggia e ritorno del centravanti, dopo due anni, su Facebook). «Non deve preoccuparsi» chiarisce Prandelli. Che però esalta le riserve. «Non sono alternative, ma tutti titolari. Ho apprezzato l’entusiasmo e la vivacità dei giovani. Possono essere il nostro futuro per tre mondiali». Cassano smania. Vorrebbe partire dall’inizio e invece scivola fuori dal campo. «Non avrò problemi, c’è condivisione e ognuno accetta ruoli e scelte. Conterà l’aspetto fisico e quello psicologico. I primi a fare il tifo saranno quelli che verranno con me in panchina. Nel mondiale bastano anche cinque minuti per diventare protagonisti. La sana competizione ci farà molto bene. E ricordo Schillaci e Grosso: il primo fu convocato da quinto attaccante, diventando poi capocannoniere, l’altro non era considerato».

NON SOLO CERTEZZE «Il della nazionale è un condannato a morte e non sa l’ora della sua esecuzione: lo dice il Trap e io mi ci vedo. E lui non è mai morto…». Prandelli, insomma, pensa solo al lavoro da fare in questi giorni: «Abbiamo più moduli e la benzina per arrivare in fondo, ora cercheremo la velocità e la reattività. Contro il Fluminense è stato un match vero in cui per un’ora ho visto equilibrio e attenzione. E ho recuperato Barzagli e Paletta». Ancora tre reti subite: «Due per errori individuali. Capitano. Tutti i tecnici non vogliono prendere gol,non solo io».

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