CORRIERE DELLA SERA Garcia: “Il mio scudetto è aver ridato gioia ai tifosi”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

(L. Valdiserri) – «Se per me la Roma è la vincitrice morale della stagione? Il titolo che volevo vincere era quello di far ritrovare l’orgoglio per la propria squadra ai nostri tifosi. Era la mia priorità: abbiamo giocato bene e dato tutto sul campo. Quando ho sentito tutto lo stadio cantare, alla fine di Roma- Milan, ho pensato che questo traguardo lo abbiamo raggiunto». Rudi Garcia è un uomo tranquillo con se stesso. La sua Roma ha fatto tanto. tantissimo. Ed è pronta a rilanciare la sfida nella prossima stagione. Non si sente per nulla battuto. L’esperienza di questa stagione – nella quale ha conosciuto nei dettagli il calcio italiano e le sue dinamiche – sarà il propellente per la prossima.

È per questo che vorrebbe mantenere al completo la «rosa», convinto che questi giocatori avranno una motivazione extra che nessun nuovo acquisto, per bravo che sia, potrebbe avere. Il primo nome della lista di quelli da confermare, ovviamente, è quello di Miralem Pjanic, il giocatore su cui Garcia ha costruito il centrocampo: «Ho letto che Miralem ha fatto i nomi di Paris Germain e Barcellona, ma lui è un ragazzo educato e intelligente: era un’intervista in Francia e così ha parlato di Parigi e poi quale giocatore al mondo potrebbe parlare male del gioco del Barcellona? Impossibile. Però ha anche detto che si trova molto bene a Roma e che vuole rimanere qui. E io sono molto ottimista».

In un’intervista a Fox Sport è andato ancora più in profondità sull’importanza del bosniaco: «Mi piace vedere che ora c’è la classifica degli assist. Per me Pjanic è un giocatore che pensa alla squadra, pensa all’ultimo passaggio. È molto importante non solo per il mio gioco ma per il calcio. Mire è un giocatore fantastico ». Rilanciare già la sfida per la prossima stagione significa chiudere, con l’ennesima frase “storica” la polemica con Antonio Conte: «Conte incoerente perché ha parlato dell’arbitro dopo il Benfica? Non contate su di me per continuare a giocare nel cortile della scuola. Suono la campanella della ricreazione».

È solo un caso, però, che il modello da prendere a esempio sia proprio il Benfica che ha appena eliminato la Juve? «Mi piace quello che è riuscito a fare il Benfica. Nella passata stagione ha perso tutto in pochi giorni – campionato, finale di Europa League e coppa del Portogallo -, adesso ha già vinto il campionato ed è in finale di Europa League e nelle due coppe nazionali. Questa è la strada che dobbiamo seguire: non hanno vinto, ma poi hanno sfruttato il lavoro fatto. Dobbiamo fare il surf su questa onda positiva che abbiamo sotto di noi». Un’altra frase che finirà sulle magliette dei tifosi.

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