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TOTTI STORY L’inizio della leggenda, il primo gol in Serie A (VIDEO)

La prima rete di Totti

E’ la nascita della leggenda, è la prima di 227 splendide reti. E’ il 4 settembre del 1994, diciannove anni fa da oggi. Sono le 16.30, Aldair è in area di rigore avversaria e con una torsione all’indietro appoggia il pallone sui piedi dell’accorrente Totti. Il rimbalzo, il sinistro, la rete. Attimi pieni di emozioni, un big bang calcistico. Esplode la gioia mista a confusione. “Dove vado?” pensa, e allora, come una madre, è la curva a chiamarlo a se. Alle origini, al futuro. La Roma è in vantaggio e ha segnato Francesco Totti. E allora viene tutto naturale, dopo la rete con il Foggia, Totti timbra ancora il cartellino con Bari, Sampdoria, Fiorentina, Milan, Reggiana e Verona.  Il nulla è diventato il tutto, un ragazzino di 16 anni è diventato Francesco Totti. La leggenda.

Roma, Stadio Olimpico
4 settembre 1994
Ore: 16:00

ROMA: Cervone, Annoni (26’st Colonnese), Lanna, Thern, Aldair, Caputo, Moriero, Cappioli, Totti (26’st Muzzi), Giannini, Fonseca.
In Panchina: Lorieri, Benedetti, Maini.
Allenatore: Mazzone.

FOGGIA: Macini, Padalino, Bianchi, Nicoli, Di Biagio, Caini, Bresciani, Bressan, Biagioni, Kolyvanov, De Vincenzo, Mandelli (43’st Sciacca).
In Panchina: Brunner, Di Bari, Cappellini.
Allenatore: Catuzzi.

Arbitro: Trentalange di Torino.
RETI: 30’pt Totti, 22’st Kolyvanov.
NOTE: Ammoniti: Di Biagio, Padalino, Lanna, Thern, Bresciani, Biagioni, Spettatori: 58.797.

LE STAGIONI E I GOL

L’ARTICOLO DI REPUBBLICA

“NON AMMETTO UN PAREGGIO COSI”

ROMA – Ci risiamo? Torna la sindrome da Olimpico, le polemiche, i fischi? Pare proprio di sì. Parole di Franco Sensi, che per questa Roma ha già sborsato oltre 100 miliardi: “Non si possono giustificare partenze in salita come questa. Deluso? Lo avete visto: non si possono pareggiare partite così”. E così Carletto Mazzone è già sotto esame dopo appena la prima giornata: non solo da parte dei tifosi, ma, quel che è peggio per lui, da parte del suo presidente che non ha più voglia di aspettare e se le cose dovessero continuare così farà in fretta a cambiare guida (c’ è disponibile Bagnoli e poi se Trapattoni si stancasse della Germania…). Certo l’ avvio è stato brutto: solo un pari con il nuovo Foggia, più debole di quello di Zeman. Succedeva sovente che la Roma stentasse in casa, lo scorso anno (5 sconfitte e cinque pareggi). Ma adesso è un’ altra Roma: non dovrebbe più succedere. Perché solo nell’ultimo mercato sono stati spesi oltre 25 miliardi, comprando giocatori in giro per tutta l’ Italia. E poi il gol che evita la prima sonora contestazione (ma qualche fischio si è sentito lo stesso) lo segna un ragazzino non ancora maggiorenne, Totti, che non è costato manco una lira. E i Fonseca? I Balbo? Fonseca a girare per il campo, sovente a vuoto. E Balbo? Pare che sia andato via piangendo. E’ stato l’ argentino a pagare per primo il turn over giallorosso. Mazzone ha sacrificato lui e, vista la partita di ieri, è probabile che la cosa succeda sovente, soprattutto in trasferta. Perché Aldair è utile, quasi indispensabile in quella difesa di farfalloni. Perchè Thern è importantissimo quando si piazza davanti a quella difesa di farfalloni e raccatta palloni su palloni. E allora chi resta? Fonseca o Balbo appunto. Ma non ci avevano promesso la coppia delle meraviglie, il micidiale cocktail di gol? Certo che ce l’ avevano promesso: ma un conto sono le amichevoli d’ agosto, che confondono spesso le idee, un altro il pane duro del campionato. E poi c’ è anche l’ equivoco Giannini: è possibile andare ancora avanti così? Serve o non serve più il Principe alla causa giallorossa? Lo volevano dare via (non l’ ha voluto nessuno, per via di quell’ ingaggio, principesco appunto, e quel contratto d’ immagine fantasma). Ora ce lo ritroviamo in campo. E a gioco lungo potrebbe diventare un problema. Un altro. Qui la Roma deve uscire in fretta dagli equivoci perché la gente, quasi 60.000 ieri con record d’ abbonamenti, non ha molta voglia di aspettare. Vuole risposte chiare, e Mazzone non può darle. Anzi, inizia il balletto con Sensi: “Sbaglia chi gli fa certe domande, e sbaglia lui a rispondere. Il presidente è un capo tifoso”. Non risponde nemmeno, Mazzone, agli altri quesiti che interessano tanto la gente giallorossa: “Non dico nulla sul turn over degli stranieri, non dico nulla perché ho preferito Totti a Balbo e dei singoli non parlo”. Silenzio su tutto il fronte. Ma l’ aria è pesante (“perché adesso coi tre punti un pari è una mezza sconfitta”) e domenica c’ è già l’ Inter a San Siro. Che succede se la Roma perde? Vecchia domanda. Lo scorso anno rimase senza risposta (e Mazzone rimase al suo posto). Adesso chissà.

GUARDA I PRIMI 10 GOL DI FRANCESCO TOTTI

Roma-Foggia
Roma-Foggia
Roma-Foggia

A cura della redazione di GazzettaGialloRossa.it

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