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REPUBBLICA.IT Arbitro, il mestiere più duro. Rizzoli protagonista a Sassuolo

Benatia protesta

(F.Bocca) – Sassuolo-Roma sarebbe stata una partita passata completamente inosservata se non si fosse accesa per due episodi. Il gol di Destro – il decimo – che rinforza consistententemente la sua candidatura per l’attacco azzurro dei mondiali. E soprattutto per l’episodio del rigore/non rigore che ha visto protagonisti per 5 minuti in campo l’arbitro Rizzoli, Benatia (autore del presunto fallo) e Sansone (vittima invece del presunto fallo), nonché una pletora di altri personaggi tra cui l’arbitro di porta, il guardalinee, i giocatori delle due squadre.

Lo svolgersi dei fatti spiega benissimo quanto sia difficile e complicato il mestiere dell’arbitro, in questo caso Rizzoli, uno dei più apprezzati e contemporaneamente contestati in Italia.

Io la racconto dal mio punto di vista (so dico subito, sbagliato). Di prima impressione mi sembra che l’entrata di Benatia su Sansone sia rigore. E di conseguenza mi sembra sbagliato che non dia rigore. Ma nel frattempo Rizzoli viene interpellato dall’arbitro di porta e dal guardialinee, i giocatori gli si accalcano intorno e cercano di portarlo dalla loro parte. Lui va da una parte all’altra, consulta, interpella, evidentemente le convinzioni degli altri gli insinuano il dubbio. Lui stesso alla fine interroga ripetutamente i protagonisti della azione, e soprattutto Sansone: ha subito un fallo da rigore oppure è caduto per altri motivi? Se ne passano così quasi 5’ davanti ai quali non si capisce nulla.

Nel frattempo alla tv la moviola continua a proporre le immagini. Da certe angolazioni pare rigore, da altre nho. Il che, se ci si pensa, rispecchia perfettamente le divisioni in campo. L’arbitro a visto in una maniera, l’arbitro di porta e il guardalinee in un’altra. E così pure le telecamere della tv. Alcune traggono in inganno, una sola invece no.

Alla fine si vede scodellare la palla in area, De Rossi calcia il pallone a centrocampo verso i giocatori del Sassuolo e si riprende a giocare. Benatia alla tv al termine del primo tempo racconta che Sansone interpellato da Rizzoli avrebbe detto di esser stato toccato per la maglia e dopo di essere caduto.

Sinceramente la pantomima di 5’ mi era sembrata ridicola ed eccessiva. Poi però ho capito che l’arbitro cercava semplicemente e disperatamente la verità, ed ha fatto di tutto per cercarla. Non credo sinceramente che qualcuno nel suo auricolare gli abbia suggerito la decisione giusta dopo aver consultato la moviola, altrimenti avrebbe deciso molto prima. Semplicemente ha cercato di fare al meglio possibile il suo lavoro, in una condizione francamente pessima. Tra giocatori che ti urlano, e un intero stadio pronto a saltarti addosso comunque decidi.

Morale: io alla tv avevo visto e giudicato male, l’arbitro dal campo ha visto giusto e – nonostante tutto – deciso per il meglio. Ricordiamocelo, quando sugli arbitri si spara ad alzo zero.

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