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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro la Sampdoria

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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco contro la Sampdoria negli Ottavi di Coppa Italia , sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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L’esordio di Nainggolan. Nemmeno il tempo di ricevere il transfert ed eccolo pronto a scendere in campo. Non conosce nessuno e a svolto un solo allenamento (per altro blando) con il resto della squadra, tuttavia dimostra di avere quelle qualità per cui la Roma ha speso così tanto per accaparrarselo. Duttilità, forza fisica e anche la giusta intelligenza calcistica per limitarsi alle cose semplici senza strafare. I tifosi gli tributano applausi e ovazioni, facendolo sentire già un beniamino. Benvenuto Ninja.

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L’affidabilità di Torosidis. Viene preso poco in considerazione e non scalda la fantasia di tifosi e addetti ai lavori, ma ogni volta che scende sul rettangolo verde non fa rimpiangere Maicon o chi per lui. Qualità tattiche, esperienza e anche la bravura di trovarsi nel posto giusto al momento giusto per siglare il gol della qualificazione ai Quarti. Forse in futuro prima di lasciarlo fuori bisognerebbe pensarci un po’ di più. Anche a sinistra.

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I nervi saldi di Skorupski. Giocare la prima partita da portiere della Roma all’Olimpico non è mai una cosa facile, specie se hai soli 22 anni e non hai mai avuto modo di vestire questa maglia. Come ricorda Garcia in conferenza stampa non ha avuto “molto da fare, ma quel poco lo ha fatto bene”. Prima di parlare di nuovo Peruzzi bisogna andarci piano, ma la pasta è di quella buona e si vede da subito. Talento.

La scarsa vena realizzativa. La squadra crea tanto (clamoroso il doppio tiro ravvicinato di Florenzi) ma non riesce ad arrotondare il punteggio per regalarsi un finale più tranquillo. Mattia Destro viene mal assistito e non appare nel pieno della forma, intristendosi con il passare dei minuti e sbagliando spesso la misura dei passaggi. L’ingresso di Gervinho non semplifica le cose. Il mister prende nota consapevole che servirà di più per avere la meglio della Juventus fra due settimane.

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Burdisso arranca.  L’uno contro uno è sempre stata la sua specialità ma ultimamente non riesce ad esprimersi come ai vecchi tempi. Pozzi e Bjarnason gli scappano un paio di volte nel primo tempo e nel secondo ci si mette anche Petagna, tutto tranne che imprendibile. L’infortunio lo ha trasformato e purtroppo è arrivato anche il suo momento. A malincuore bisogna ammettere che questi livelli non fanno più per lui. Grossa pacca sulla spalla e sotto con un altro centrale.

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Ljajic sciupone. Crea e disfa a suo piacimento, getta scompiglio nella difesa avversaria finendo per rimanere inghiottito dallo stesso caos. Dopo 20′ avrebbe la chance di servire Destro a due passi dalla porta spalancata e invece attende troppo facendosi rimontare dal difensore doriano. Nella ripresa parte palla al piede e una volta giunto al limite si fa rimpallare il tiro da Fornasier. Questo solo per citare le occasioni principali, costellate da molte altre potenziali. Non riesce ad avere una via di mezzo tra il fare tutto da solo e il servire assist al bacio. Per ora il risultato è la bulimia realizzativa.

Papi&Piccinini
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