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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Massimiliano Allegri

VOTO 0 DIFESA MILAN

De Sciglio, Bonera, Zapata, Emanuelson. Questo il reparto schierato da Allegri (puoi giustamente esonerato) a Reggio Emilia, in grado di stupire in negativo contro il Sassuolo, subendo 4 gol e imbarcando acqua ad ogni “hondata” (l’esordio del giapponese frutta solo un palo). 30 gol subiti in 19 partite, quartultima retroguardia della massima serie, frutto si della carenza di campioni all’altezza ma anche e soprattutto della dabbenaggine tattica con cui la squadra rossonera pratica la fase difensiva. Se anche i neroverdi romagnoli si trasformano in Blancos madrileni vuol dire che l’assetto é completamente sbagliato. (S) Profondo rossonero.

 

Antonio Adan

VOTO 1 ADAN

Il portiere ex Real Madrid (7 presenze in 3 stagioni), tanto elogiato dopo la bella prova nella sua prima apparizione in serie A, impicca la partita del Sant’Elia e regala senza troppi problemi la vittoria ai bianconeri di Conte. Gravissima la topica sul destro da fuori di Marchisio tutt’altro che irresistibile così come la presa goffa sul tiro da fuori di Llorente poi ribattuto in rete dall’accorente Lichtsteiner. Olè. 

 

Yuto Nagatomo

VOTO 2 INTER SENZA VITTORIA

La compagine di Mazzarri chiude il girone di andata a 32 punti inanellando l’ennesimo pareggio inutile, tra i pochi tifosi presenti a San Siro (10.000 circa), contro un Chievo ben messo in campo da Eugenio Corini. Ai neroazzurri non basta la rete di Nagatomo, la discreta vena di Ricky Alzarez e il ritorno nel secondo tempo del prinicpe Milito per avere la meglio di quella che rimane una squadra, come quella clivense, da terza fascia. A nulla servono questa volta le lamentele del tecnico toscano per una rete annullata ingiustamente a Nagatomo ed un presunto rigore nei minuti finali ai danni del giovane argentino Botta. Piangina.

 

Sampdoria

VOTO 3 ANCORA UDINESE

Il voto descrive in pieno la debacle friulana allo stadio Marassi contro la Sampdoria. Tre come le sconfitte rimediate dalla banda Guidolin nelle ultime quattro partite, tre come le espulsioni comminate nel corso dei 90′ dall’arbitro Mazzoleni (per i friulani Allan al 35′ e Gabriel Silva al 69′, in mezzo Soriano per i blucerchiati, tutti per doppia ammonizione) e tre soprattutto come i gol subiti ad opera di Eder (doppietta per il brasiliano al quinto gol in 30 giorni) e Gastaldello. Finire a 20 punti il girone d’andata, a soli 4 dalla zona retrocessione, non è statistica usuale per i bianconeri di Pozzo. Sistema incrinato. 

 

Torino-Fiorentina

VOTO 4 GIGLIO SPUNTATO

Priva del capocannoniere del torneo Giuseppe Rossi, fermo ai box a seguito dell’intervento scomposto di Rinaudo nel derby di sette giorni fà contro il Livorno, e dell’altro bomber Mario Gomez, desaparecido dalla sfida con il Cagliari del 15 settembre 2013, la squadra di Vincenzo Montella non va oltre lo 0-0 nella difficile trasferta di Torino. A favore della compagine viola il fatto che allo stadio Olimpico di Torino, tra le grandi,  solo la Juventus è riuscita ad ottenere bottino pieno grazie al gol vittoria di Pogba viziato però dalla posizione di offside di Carlos Tevez. Maremma…     

 

Bologna-Lazio

VOTO 5 LO SPETTACOLO DI BOLOGNA-LAZIO

Nell’anticipo di sabato sera rossoblu e biancocelesti mettono insieme tre occasioni da gol in 90′, mantenendo durante il match un andamento soporifero con la paura di perdere e la scarsa ambizione di prevalere. Per i ragazzi di Ballardini (esonerato da Lotito proprio a favore di Reja nel 2010) il tabellino recita una conclusione di tacco di Bianchi nel primo tempo, ben assistito da Garics e una girata di poco a lato da parte di Kone a pochi passi da Berisha. Sul versante opposto la palla più ghiotta capita nei minuti finali a Miroslav Klose che incredibilmente spara alto con il sinistro a tre metri dalla linea di porta. Se anche il tedesco ci mette lo zampino le speranze capitoline possono essere riposte nel cassetto con la buona pace di tutti. Futbolbailado.

 

Amaurì

VOTO 6 AMAURI

Piena fiducia all’attaccante da parte di Donandoni e risposta finalmente perentoria dell’italo-brasiliano con due reti e una prova di forza e sacrificio. Un gol su azione (forzata): occasione mancata da Sansone, diagonale di Gobbi che colpisce il palo e terzo tentativo vincente proprio di Amurì con piattone deviato da Bardi quel tanto che basta per mandare fuori tempo Ceccherini appostato sulla linea, e uno su calcio di rigore propiziato dallo sciagurato intervento di Emerson su Mendes a tempo scaduto. Il tutto lasciando in panchina un Cassano con il mal di pancia alla blucerchiata. Repetita iuvant.

 

Mertens

VOTO 7 MERTENS

In una trasferta dal sapore particolare sia per le tifoserie, storicamente poco amiche e avvezze allo sfottò, che per il ricordo illustre dell’esordio proprio al Bentegodi con la maglia del Napoli da parte di un certo Diego Armando Maradona nel 1984, a decidere una partita non facile lanciando i partenopei a meno 2 dalla seconda posizione occupata dalla Roma ci pensa in buona sostanza il chirurgico destro a giro sul palo lontano del giovane asso belga Dries Mertens. Ispirato e sempre nel vivo dell’azione il folletto ex Psv sblocca la partita al 27′ del primo tempo e sull’asse Callejon-Higuain costruisce assieme ai compagni di squadra le reti che portano al 3-0 siglate Insigne e Dzemaili. Number 10. 

 

Llorente

VOTO 8 JUVE DA RECORD

L’armata bianconera completa un girone di andata da consegnare ai libri di statistiche del calcio: 52 punti, 17 vittorie su 19 partite, 11 vittorie consecutive (mai in più di cento anni di storia), 46 gol segnati (miglior attacco), e la prospettiva non da poco di superare il muro del 100 al termine di questo campionato. Queste i sono i parametri di uno strapotere conclamato e messo in scena da fine agosto ad oggi senza ammettere nessun diritto di replica. Essere usciti dalla Champions League non dovrebbe risultare alla fine un grosso problema. 30 sul campo (davvero). 

 

Florenzi

VOTO 9 LA ROVESCIATA DI FLORENZI

Il gesto tecnico più bello di tutte le prime 19 giornate del massimo campionato italiano di calcio. La rovesciata del centrocampista giallorosso da sola vale il prezzo del biglietto nel successo casalingo della banda Garcia contro il Genoa del nuovo corso Gapserini, e può essere al tempo stesso utilizzata come highlight dell’attuale torneo per pubblicizzare al meglio la prossima serie A. Il tutto strizzando gli occhio al centenario del virtuosismo più spettacolare di questo sport e perchè no, ispirandosi, ad un Pelè d’annata in Fuga per la Vittoria. Bicicletta. 

 

Domenico Berardi

VOTO 10 BERAR(DIO):

Il mancino calabrese entra di diritto nella storia del calcio italiano come il più giovane ad aver realizzato un poker in serie A. Con i suoi 19 anni (la carta d’identità recita 1 Agosto 1994) è riuscito a far meglio di mostri sacri quali Peppino Meazza e forse Silvio Piola (balla una poker messo a segno dall’attaccante piemontese a 18 anni e 3 mesi non del tutto certificato). Contro il Milan dà fondo a tutto il repertorio realizzando di destro e di sinistro, su azione personale e al termine di una combinazione palla a terra. La vittoria per 4-3 salva la panchina a Di Francesco e riscatta il medesimo risultato subito dal tecnico abruzzese ai tempi di Lecce. Di Biagio può abbracciare il precoce talento in Under 21 ma se continua così (già tripletta realizzata a Genova contro la Samp) anche Prandelli deve stare in campana. Classe cristallina. 

A cura di Papi&Piccinini

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