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L’ALFABETO Inter-Roma dalla A alla Z

L’alfabeto della Roma

Torna la nuova rubrica di GazzettaGialloRossa.it “L’ALFABETO“, un appuntamento settimanale nel quale, attraverso le lettere dell’alfabeto, verranno proposti gli elementi più significativi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni dell’As Roma o gli impegni sul campo della squadra capitolina:

A. Autostima. Dopo sette partite e altrettante vittorie la Roma può ufficialmente considerarsi in piena lotta per il titolo. Quando si crede nei propri mezzi e nelle proprie potenzialità tutto e’ più facile…

B. Bunker. Una difesa insuperabile. Sette gare ed una sola rete subita, sono numeri da grande squadra. La solidità e l’equilibrio della retroguardia giallorossa e’ la cartolina dell’ottimo momento della banda di Rudi Garcia.

C. Contropiede. Con Gervinho e Florenzi, e soprattutto con i precisi passaggi di Totti, le ripartenze sono l’arma in più di questa squadra devota alla fase offensiva.

D. Duecentotrenta. Le reti messe a segno da Francesco Totti in serie A. Con i due gol all’Inter, il capitano della Roma, prosegue il suo inseguimento al sempre più vicino Piola (-44). Ma d anche come doppietta, la numero 50 di Totti in partite ufficiali in maglia giallorossa.

E. Equilibrio. La squadra messa in campo dal mister e’ ben bilanciata in ogni reparto, risultando essere, dati alla mano, una delle formazioni che subisce meno tiri in porta del campionato.

F. Fiducia. Era mancata troppo dalle parti di Trigoria ultimamente. Giocatori ritrovati, consapevolezza delle proprie capacità e una gran voglia di far bene, le caratteristiche principali della Roma firmata Garcia.

G. Gruppo. Finalmente un collettivo solido. Grande merito di questa compattezza al tecnico francese che, sin dai primi allenamenti, ha cercato di trasmettere ai suoi giocatori l’importanza di tornare ad essere “squadra”.

H. Handanovic. L’ottimo portierone sloveno non può nulla davanti alla potenza e alla precisione di Totti. Nonostante un paio di belle parate, il numero uno interista deve arrendersi anche al destro chirurgico di Florenzi. In balia degli eventi…

I. Immenso. Francesco Totti. Il numero dieci romanista con una doppietta ed un assist stende la formazione nerazzurra. Tredicesimo gol alla “Scala del Calcio” ed una prestazione che da sola vale il prezzo del biglietto. Chiaro messaggio a chi lo dava per finito. Mi illuminino “d’azzurro…”

L. Lavoro. Si vede, e anche tanto, la mano del mister Rudi Garcia. La cultura del sacrificio e della dedizione al far bene, caratteristiche indiscutibili dell’ex Lille, stanno prendendo il sopravvento all’interno dello spogliatoio giallorosso. Scomodando un grande ciclista del passato come Indurain “Vinco perché amo il mio lavoro…”

M. Mazzarri. Da quasi tecnico giallorosso in estate a nemico bastonato. L’allenatore livornese si è dovuto inchinare, in  quarantaquattro minuti, alla superiorità della Roma del collega Garcia. Sconfitta per una volta riconosciuta…

N. Naturalezza. Riesce tutto con estrema facilità e semplicità a questa Roma. Nelle sette partite finora disputate la squadra non ha mai sofferto, tenendo sempre in mano la situazione con grande disinvoltura. Come diceva Gandhi “la semplicità e’ l’essenza dell’universalità…”

O. Oligarchia. Sono i tre mediani romanisti ad avere sempre il pallino del gioco dalla loro parte. Li’ in mezzo al campo comandano loro: De Rossi, Strootman e Pjanic sono i potenti che dettano le regole della partita anche stavolta.

P. Palo. Trema ancora il montante di San Siro dopo la gran botta da fuori di Guarin. A De Sanctis battuto la provvidenza e soprattutto una gran fortuna, salvano la Roma dal possibile pareggio interista.

Q. Quarantacinque. I minuti che sono bastati alla Roma per chiudere la partita di San Siro. Una prima frazione di gioco di gran livello e soprattutto dall’elevato ritmo per i giocatori giallorossi: stesa l’Inter e primato consolidato.

R. Rispetto. Bel gesto quello di mister Garcia al triplice fischio finale. L’ex allenatore del Lille, terminata la gara, e’ subito andato alla ricerca dell’avversario per stringergli la mano dopo l’avvincente battaglia sul rettangolo vede. Chapeaux…

S. Scommessa. Per qualcuno Rudi Garcia era un azzardo, un rischio da non potersi permettere dopo le utopie asturiane e boeme. Non per Walter Sabatini, fortemente convinto della scelta del tecnico transapino per la sua terza rivoluzione romana.

T. Tifosi. Tanti quelli romanisti a Milano. Ancora una volta un grande esodo giallorosso nel capoluogo lombardo. Osservatorio permettendo, i tifosi della Roma sono sempre stati vicini alla propria squadra, nel bene e nel male. Come recitava un vecchio striscione “Che splendore quel settore…”.

V. Volano. Kevin Strootman. Padrone del centrocampo anche questa volta l’olandese: attacca, difende, gioca una moltitudine di palloni per i compagni, ma per prima cosa garantisce una stabilità incredibile sulla linea mediana. Calciatore totale come amano dire dalle sue parti…

U. Urla. Ne fa tante il portiere della Roma Morgan De Sanctis. Anche contro l’Inter il carisma e la grinta dell’abruzzese sono risultate fondamentali nella coordinazione del pacchetto difensivo. Nel cartellino giallo rimediato al Meazza c’è tutto il carattere dell’esperto Morgan.

Z. Zero. Le reti subite contro i nerazzurri. L’impenetrabile difesa romanista regge ancora l’urto degli avversari e fa registrare il numero zero nella casella dedicata a gol subiti nella gara di Milano.

Nicolo’ Ballarin

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