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LA REPUBBLICA Il mercato della buona volontà alla Juve il voto più alto

Carlos Tevez

(A. Vocalelli) – Si è chiuso un mercato destinato ad essere ricordato soprattutto per la grande buona volontà dei nostri club.Grande buona volontà, sì, nel cercare di essere competitivi a fronte di una situazione che definire delicata è poco. Gli altri, gli altri d’Europa, si rafforzano sul serio, pesantemente, puntando a giocatori capaci davvero di fare la differenza; qui in Italia bisogna prima vendere, o comunque soprattutto vendere, per poi cercare di riparare nel migliore dei modi.

Sono arrivati, è vero, ottimi calciatori, ma in molti casi a fronte di dolorosissime cessioni. Se ne sono andati grandi giocatori come Cavani, o progetti di grandissimi giocatori, come Jovetic. […]

Juve 8.5 – Perché, rispetto a gran parte della concorrenza, ha avuto le idee chiare sin dall’inizio, puntando su ciò che realmente serviva. Una punta, ed è arrivato Tevez, un difensore centrale di riserva, ed è arrivato Ogbonna, un centravanti d’area, ed è arrivato Llorente. Sbaglia Conte a lamentarsi, facendo addirittura intendere di essersi indebolito. Però è vero che la Juve si è dovuta finanziare con alcune dolorose cessioni. Se n’è andato Giaccherini, se n’è andato Matri e – anche se è passato sotto silenzio- se n’è andato Marrone, uno capace di fare più ruoli. L’altro grande ‘acquisto’ della Juve però si chiama Pogba. E non ha prezzo.

Napoli 7.5 – Ha risposto bene alle partenze di Mazzarri e Cavani. E’ arrivato un fior di allenatore come Benitez e, con i soldi dell’uruguaiano, sono arrivati ottimi calciatori, a cominciare naturalmente da Higuain. Però sarebbe servito un altro difensore e forse un centravanti di scorta, da mettere subito dietro ad Higuain. Però il Napoli è forte. Forte e, a giudicare dalle prime partite, anche bello.

Milan 7.5 – Il 2013 ha riportato Balotelli in Italia. Ma questo mercato ha portato buoni calciatori come Poli e Saponara, ha portato Matri e il colpo finale di Kakà. Dal centrocampo in sù è un signor Milan. Serviva un difensore, ma non si può pretendere troppo. E’ un Milan comunque molto competitivo, completamente diverso da quello che ha cominciato il campionato scorso.

Fiorentina 7 – Ha avuto il merito di riportare in Italia Giuseppe Rossi, di portare in Italia un grande centravanti come Mario Gomez. Però ha dovuto sacrificare, come era successo lo scorso anno con Nastasic, i suoi due giovani talenti, le ‘intuizioni’ di Corvino: Jovetic e Ljiaic. E’ una bella Fiorentina, che però adesso è chiamata a fare subito risultato.

Lazio 5.5 – Ed è paradossale, perché ha speso tanto, forse come non le era mai successo. Ma una squadra già di qualità che può spendere 20 milioni dovrebbe chirurgicamente sapere dove intervenire. Servivano almeno un difensore centrale di grande qualità e un grande attaccante. Invece la Lazio si è rinforzata soprattutto a centrocampo. Il paradosso è che Ledesma e Onazi sono riserve, mentre in altri ruoli ci sono titolari improbabili.

Roma 7 – Il voto parte dalla considerazione che la Roma voleva chiudere il mercato in attivo. Lo ha fatto e la rosa è comunque equilibrata, forse addirittura più equilibrata di prima. Certo, sono duri i sacrifici di Marquinos e Lamela, però la qualità media è adesso più alta. La squadra sembra molto meno bella, affascinante, in prospettiva, ma più concreta nel presente. Strootman è il fiore all’occhiello del mercato. Il resto dovrà farlo Garcia, che comunque è partito con il piede giusto e sembra avere le idee chiare.

Inter 6 – Un solo grande acquisto: Mazzarri. Non c’è dubbio che l’allenatore sia il valore aggiunto e infatti alcuni calciatori assolutamente ‘persi’ lo scorso anno, sembrano addirittura rigenerati. L’altro grande acquisto può essere Thohir, che giustamente aspetta di essere ufficialmente il proprietario per fare la ‘sua’ campagna acquisti. L’Inter, vedrete, tornerà protagonista nei prossimi anni.

E le altre? Molti acquisti, molte cessioni, senza particolari acuti. Un grande applauso al Cagliari, un 8 a Cellino, che ha tenuto tutti i migliori. In un mercato spesso alimentato da bugie e mezze verità, lui ha sempre detto di essere pronto a tenersi tutti i i migliori. Ci credevano in pochi, ma lo ha fatto. Promessa mantenuta per un Cagliari che può continuare a fare molto bene. […]

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