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GAZZETTA DELLO SPORT Attaccanti “mondiali”, Rossi di nuovo in pole. Totti in lizza

Totti abbraccia Del Piero nel Mondiale 2006

(M.Graziano) Là davanti c’è spazio. Sì, i giochi per Brasile 2014 sono tutt’altro che fatti in attacco. Cinque posti, solo due già appaltati. A meno di infortuni. Sicuri di una maglia Mario Balotelli e Pablo Daniel Osvaldo, nella speranza naturalmente che il caratterino di entrambi non costringa Prandelli a dolorose esclusioni slegate dall’aspetto tecnico. E allora, al netto di balotellate o osvaldate, restano aperte tre porticine da qui al Mondiale. In corsa, vecchietti terribili, marpioni in cerca di rilancio e baby ambiziosi. Il Pupone e Totò «Sono tutti in corsa», ripete da sempre Cesare Prandelli. «Anche Totti e Di Natale, se continueranno a esibirsi su livelli di eccellenza ». E non sono frasi di circostanza. Lo ha sperimentato lo stesso Totò, convocato a sorpresa nell’ultimo Europeo. In particolare, c’è grande attesa attorno a Francesco Totti, classe 1976, reduce da una stagione ai limiti del mostruoso e ripresentatosi pure al via di questo campionato in condizioni scintillanti.

Speranza Pepito Un discorso a parte lo merita Giuseppe Rossi, classe 1987, reduce da due gravissimi infortuni al ginocchio e «ripescato» in questa stagione dalla Fiorentina. Tre gol in due gare di campionato e una serie di prestazioni convincenti fanno ben sperare: Prandelli lo segue con grande attenzione e probabilmente a novembre lo testerà pure in amichevole. Ma se Pepito tornerà quello di due anni fa non ci saranno dubbi: in Brasile lui ci andrà.

I marpioni C’è poi la pattuglia degli «specialisti», esperti mestieranti dell’area di rigore, magari non baciati dal dio del talento, ma comunque tremendamente efficaci in zona gol. In testa al gruppo spicca Gilardino, campione del mondo 2006 che ancora resiste, lotta e segna nel pianeta azzurro. A lui, in assenza degli squalificati Balotelli e Osvaldo, sarà affidato l’attacco contro la Bulgaria. Il Gila è oggi la prima alternativa ai «titolari», forte fra l’altro dei suoi 18 gol azzurri. Dietro al biellese, spingono e sperano i vari Borriello, Matri, Pazzini e Quagliarella, tutti rimasti indietro in questi anni, spesso «vittime» della troppa concorrenza nelle grandi squadre o di qualche fastidioso infortunio: Matri e Quagliarella (e pure Borriello, Genoa a parte) appartengono alla prima categoria; Pazzini in un certo senso ad entrambe. Certo, per tutti la rimonta è possibile solo mettendo nelle gambe una stagione importante.

Baby terribili Le carte più pesanti sembrano però averle in mano i baby terribili uscita dall’ultima Under 21. Lorenzo Insigne ha di fatto appena spinto fuori Giovinco dal giro azzurro. El Shaarawy ha talento da vendere, ma rischia seriamente di finire ai margini del progetto Milan dopo gli acquisti rossoneri di Matri e Kakà: serve uno scatto in avanti a livello di personalità. «Ma ci sarà spazio per tutti dice il Faraone . Ho sempre sognato di giocare con Kakà, ora siamo all’altezza delle altre big, e io avrò il mio spazio. Ho fatto una scelta con la società e quindi sono convinto di rimanere al Milan». Nel frattempo salgono le quotazioni di Manolo Gabbiadini: ottima stagione a Bologna, grande inizio con la Samp, e non a caso di nuovo in azzurro: giocò la sua unica gara agli ordini di Prandelli giusto un anno fa, in amichevole contro l’Inghilterra. Più complicato, infine, l’avvicinamento al Mondiale per Destro (ancora k.o.), Immobile e Borini. 

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