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CORRIERE DELLA SERA Totti mette l’ultima firma: “Ho realizzato il mio sogno e al Prandelli dico nì”

Francesco Totti

(L.Valdiserri) Il sogno di un bambino. L’abbraccio a un vecchio amico meno «fortunato» di lui. Il saluto a un rivale rispettato. L’attesa della partita che sente di più.

Un «ni» a Prandelli. Francesco Totti mette la firma sul contratto che lo lega alla Roma fino al 2016, sotto gli occhi del presidente James Pallotta:3,2 milioni netti a stagione, poi farà il dirigente. Ne approfitta per scherzare («Ma c’è l’inchiostro nella penna?») e volare sopra il pallone italiano di ieri, oggi e domani.

DAL BLOG «È il sogno. Il mio sogno infinito e il sogno di tutti i bambini romani e romanisti: giocare con la Roma, esserne il Capitano, indossare solo questa maglia, continuare a farlo… Semplicemente fantastico ».

IL BRINDISI «Volevo ringraziare il presidente per questo sospirato contratto, penso che alla fine sia quello che volevamo tutti, io e la società. Lo ringrazio perché mi dà un’altra possibilità di indossare l’unica maglia che ho sempre amato e tifato. So che in questi due anni potremo fare grandi cose. Ho detto sospirato? Una battuta. Solo una battuta per iniziare il discorso. Già era nell’aria. Già si sapeva tutto».

MORATTI «Mi dispiace che passi l’Inter a un’altra persona, però nel calcio ci sono dei periodi bui. Soprattutto ora. Per questo hanno cercato di voltare pagina. Moratti, nel calcio italiano, rimarrà sempre una persona vera, leale e stimata da tutti, anche dai non interisti».

DEL PIERO «Giocare in Australia è stata una scelta personale. Alex era una bandiera della Juventus, non è stato trattato come hanno fatto con me alla Roma e mi dispiace tantissimo».

IL FUTURO «A inizio stagione ti sbilanci sempre in positivo, ma alla fine non sempre ottieni quello che vuoi. Adesso siamo partiti con il piede giusto, abbiamo trovato una quadratura di squadra e un allenatore competente, che vuole far giocare bene la squadra e che chiede rispetto. Quello che mancava in questi ultimi periodi ».

LA FOTO RICORDO «Il 17 giugno, il giorno dello scudetto. Quella la ricordo benissimo, come se fosse oggi. Ma spero di scattarne una ancora più bella. Sono risposte banali, ma è la verità».

LA NAZIONALE «Dico la verità: non ci penso. Penso a fare bene con la Roma. Da qui a maggio bisogna vedere come sto, fisicamente e di testa. Ho già detto tante volte che la mia maglia azzurra è quella della Roma. Se poi dovesse succedere qualcosa all’improvviso, sono a disposizione. È un “ni”».

IL DERBY «È una partita diversa da tutte le altre. Una partita differente. Noi romani la sentiamo troppo? Fortunatamente in squadra siamo solo in tre: io, De Rossi e Florenzi. Ci sono giocatori di grandi esperienza, come Maicon, De Sanctis e Strootman. Sanno come viverla e come affrontarla. Non sta a noi dirgli che la partita è differente dalle altre». (È l’unico momento in cui sembra un po’ seccato; ndr)

SILVIO PIOLA «Al record di gol in serie A non ci penso, sinceramente. Il mio obiettivo è fare bene e vincere con la Roma. Se poi dovessi riprendere Piola, ma è quasi impossibile, ben venga. Però non è un mio obiettivo. I miei obiettivi sono altri».

BATTUTA FINALE Si volta verso l’addetto stampa della Roma: «È già finita? Peccato, volevo dare qualche “bomba” ai giornalisti»

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