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IL MESSAGGERO Promossi i tre esordienti: già si vede la nuova mano

Maicon Garcia

(M. Ferretti) – A giudicare dai numeri, il confronto a tre a distanza andato in scena domenica è stato vinto da Rafa Benitez. Tre allenatori esordienti sulle rispettive panchine, Walter Mazzarri e Rudi Garcia oltre allo spagnolo, e altrettante vittorie. Due successi casalinghi, per Inter e Napoli; uno esterno, quello della Roma a Livorno. Analizzando la differenza-reti ecco che il primatino domenicale va a Benitez, +3 rispetto al + 2 sia di Inter che di Roma. Ma nella sintesi, tutti e tre i tecnici – osservati speciali della prima giornata di campionato – hanno fornite le risposte che dovevano dare. E il mercato, si sa, non è ancora finito.

TATTICA E CAMBI IN CORSA
Complicato fare un esame incrociato, per via della differenza di caratura tecnica delle squadre affrontate. Equiparando, però, le statistiche delle gare di Napoli, Inter e Roma emergono dati interessanti e indicativi. Delle tre squadre, ad esempio, la Roma è stata quella che ha avuto un maggior possesso palla (66%); il Napoli si è fermato al 59% e l’Inter al 55%. Il Napoli, invece, ha sviluppato la maggior pericolosità, cioè la produzione offensiva, 78,9%, contro il 68,5% della Roma. Infine, proprio la squadra di Garcia ha avuto la maggior percentuale di passaggi riusciti, 78,4% contro il 76,2% del Napoli. Analizzando queste cifre si ha la percezione netta che le difficoltà maggiori sul piano del gioco le abbia incontrate l’Inter contro il Genoa. Ecco perché non può non esser sottolineato il contributo dato durante la gara da Mazzarri: dopo aver cominciato con il 3-5-1-1, l’ex allenatore del Napoli ha cambiato uomini e assetto passando al 3-5-2. La squadra ne ha tratto immediati benefici cominciando a giocare con maggior fluidità e mostrando, anche se ancora non in maniera esponenziale, i concetti di gioco tanto cari all’allenatore di San Vincenzo. Benitez ha stravinto e convinto alla prima uscita ufficiale nonostante il Napoli stia cambiando (il processo non si è ancora completato) dal 3-5-2 al 4-2-3-1. Non è assolutamente facile, ad esempio, passare da una difesa a tre a quella a quattro, così come non è semplice modificare l’assetto del centrocampo con tutto quel che ne consegue anche in attacco.

I PRIMATI DI RUDI
Eppure, il Napoli contro il Bologna ha dimostrato di avere già un’identità rafaelliana molto spiccata: squadra tendente all’attacco (ecco spiegato il dato elevato sulla pericolosità) ma con grande abilità anche in fase difensiva (61,3% contro il 64% Roma e il solo 55,2 Inter). Diciamo, Napoli squadra equilibrata.
Garcia era dei tre l’unico esordiente nella Serie A e il successo esterno della Roma, pur se ottenuto contro il neo promosso Livorno, merita attenzione anche per questo. La squadra giallorossa ha fatto la partita come avrebbe voluto, cioé battendo forte sul tasto del possesso palla, forse con un atteggiamento offensivo in avvio fin troppo accorto. Il controllo del gioco, comunque, è stato sempre romanista con un atteggiamento complessivo da squadra vera. Fondamentale in questo senso la posizione di De Rossi, regista basso e terzo centrale di difesa. Determinante, comunque, la mossa in corso d’opera di Garcia di piazzare Totti nella posizione di centravanti-boa per lanciare i compagni negli spazi. Da quel momento, la Roma è stata più pericolosa e ancor più padrona della situazione.
Controllando i numeri complessivi della prima giornata (ma senza contare la partita del Franchi: i dati saranno resi noti oggi) la Roma è risultata prima in quattro delle sei particolari classifiche studiate dalla Lega di Serie A: maggior possesso palla (34’15”), tiri dentro (8), palle giocate (745) e passaggi riusciti (78,4%). Al di là del modesto valore del Livorno, non male per un tecnico esordiente come monsieur Rudi.

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