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GAZZETTA GIALLOROSSA Tanti auguri Daniele, sogno realizzato di ogni bambino

Daniele De Rossi

Quando ero bambino avevo un sogno. Un sogno ricorrente che ad esser sincero ho ancora oggi. Sognavo quel prato verde, quella maglia giallorossa, la rete che si gonfia, la corsa sotto la Sud. Era un sogno che facevo tutte le notti. Uno di quei sogni che vorresti non finisse mai. Uno di quei sogni per cui non vedi l’ora che arrivi la sera, per chiudere gli occhi e tornarci dentro. Un sogno che poi infondo è il sogno di ogni bambino nato con la Roma nel cuore. Era anche il sogno di Daniele, un ragazzo nato ad Ostia 30 anni fa. Lo faceva anche lui tutte le notti. Un sogno che per lui è diventato realtà: era il 4 ottobre 2004. Allo Stadio Olimpico si giocava Roma-Inter. I giallorossi perdevano 3-2: al ’73 parte uno spiovente da centrocampo che arriva sul secondo palo, Dellas mette in mezzo di testa e De Rossi, a due passi dalla porta, insacca e corre sotto la Sud, baciando lo stemma scolpito sulla maglia che indossa: perchè “la Roma mi viene da baciarla” dice lui. E’ l’apoteosi, è l’immenso, è la realizzazione del sogno di una vita. Il sogno di chi ama quella maglia più di ogni altra cosa al mondo. E chi ama la Roma, non può non amare chi la maglia della Roma ce l’ha cucita sulla pelle da 30 anni. Chi, nonostante le critiche infamanti dei soliti noti, quella maglia di dosso non se la leverà. Mai. Anche perché non si leva: quando la Roma ce l’hai dentro ce l’hai per sempre. “Onora chi onora la maglia” mi dissero quando avevo 5 anni ed entrai per la prima volta all’Olimpico.  A quella frase oggi io aggiungo: “Onora chi per quella maglia prova gli stessi sentimenti che provi te, e ti rende ancor più orgoglioso di tifare quei colori che ami immensamente”. Tanti auguri Daniele, sogno realizzato di ogni bambino!

Edwin Iacobacci

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