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IL ROMANISTA Trigoria, proteste. Ponte Milvio, pioggia catartica

Striscione appeso a Trigoria

(V. Vercillo) – Erano poco più di duecento i tifosi che ieri, incuranti di pioggia e grandine, si sono radunati a Trigoria per dare vita ad una contestazione che ha avuto come oggetto squadra e vertici della Roma. A una settimana dalla debacle di Coppa Italia, nel giorno in cui i tifosi della Lazio rinviano, causa maltempo, il “Funerale alla Roma”, al Fulvio Bernardini non viene risparmiato nessuno. E alle parole fanno compagnia numerosi striscioni, più che eloquenti: “Riprendiamoci la Roma”, “Fuori i laziali dalla Roma”, “Aridatece la Roma”. Ma uno, in particolare, racchiude tutto: “26-05-2013: sfregiati 86 anni di storia”. Poche parole scritte su un telo bianco per sottolineare ancora una volta come la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio difficilmente verrà dimenticata. Nessun componente dell’attuale management giallorosso viene risparmiato dalla contestazione, ce n’è per tutti. Si parte dai vertici, dal presidente giallorosso James Pallotta, passando per il direttore sportivo Sabatini, fino al direttore generale Baldini, accusato di mancare del giusto estro nelle uscite pubbliche. A lui è stato riservato lo striscione “Franco la messa è finita”. La pioggia che cade su Trigoria ferma la protesta, ma solo per qualche minuto.

E tra rabbia e delusione, ad essere presi di mira sono stati anche altre figure della società giallorossa, anche se col campo – e i risultati – hanno poco a che fare. E allora via agli insulti per l’avvocato Baldissoni, consigliere dell’As Roma e artefice dell’arrivo della cordata americana, e per l’addetta stampa Catia Augelli. Nel mirino anche Claudio Fenucci. Ma se fin qui a “ferire” erano state solo le parole, qualcuno ha deciso di passare ai fatti. Fattore scatenante l’avvistamento di Paolo Calabresi, attore di fede romanista e autore, tra le altre cose, del servizio de “Le Iene” che ha smascherato il falso dossier su presunte partecipazioni massoniche all’interno della Roma. L’auto dell’attore viene fatta oggetto di spintoni e calci. E la situazione non si calma neanche quando Calabresi prova a scendere dall’auto per tentare il dialogo: ricondotto a forza nel veicolo a suon di “buffone” ed epiteti anche più volgari, Calabresi (il cui figlio milita nel settore giovanile della Roma) è costretto ad andare via. A salvarsi dall’ira dei contestatori sono in pochi. Francesco Totti, il capitano, intoccabile e protagonista di numerosi cori positivi sentiti ieri a Trigoria. A cui sono seguiti quelli per Bruno Conti, Aldair, Franco Sensi e Dino Viola.Un’ora e mezza dopo, è la pioggia a vincere. Ma i tifosi, andandosene, non dimenticano di salutare: “Ve salutamo adesso, non ve volemo più”. 

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