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GAZZETTA DELLO SPORT Bertolacci: bravo, ma non dite che fa il trequartista

Andrea Bertolacci

(F. Velluzzi) – Gli ultimi saranno i primi. Andrea Bertolacci arriva per ultimo e diventa primo. Portieri a parte è l’ultimo azzurro che Mangia butta in campo e veste i panni del deus ex machina: risolve.Brandolicchio, come viene soprannominato per la sua «durezza» alla Marlon Brando, questa gioia se la merita. È un altro di quelli che finora hanno visto più salite che discese. Ma dopo tanta rabbia il centrocampista gode. E per dirla con Vasco, può gioire urlando«Sì, stupendo »Perché quel gol in rovesciata, in pieno recupero, che regala pareggio e primo posto, è stupendo.Un capolavoro.

«L’ho girata di prima, è andata bene. Quella N che mostro quando esulto è per Nicole, la mia ragazza, ma la dedica è per tutta la famiglia e per chi mi sta davvero vicino. Speravo in un’opportunità, l’ho avuta, meritavo di trovare uno spazio. In fondo con Ferrara ho sempre giocato, poi sono stato un po’ fuori e l’Under me la sono riguadagnata con il lavoro dando sempre tutto, come stavolta contro la Norvegia».

Centrocampista Andrea risponde piccato quando gli dicono che è un trequartista. Mangia gioca col 4-4-2. Tradotto: lui con questo modulo fa più fatica: «Io nasco centrocampista centrale, non certo trequartista. Alla Roma in Primavera il trequartista lo faceva Florenzi, mica io. Certo, mi adatto. Ma non guardate solo quello che ho fatto quest’anno al Genoa negli ultimi mesi. È vero, Ballardini, a cui devo tanto perché non mi ha mai tolto, mi ha utilizzato così e me la sono cavata. Ma fare il trequartista in Italia è dura: pochi spazi e tante botte».

Love Genoa «Brandolicchio » non le ha mai mandate a dire. Ha carattere, è romano e romanista dentro. Ma il Genoa gli è rimasto nel cuore. «È una piazza in cui sono stato benissimo. Ricorda Roma e Torino. Devo dire grazie a Ballardini, ma pure a De Canio e Delneri. Mi hanno fatto giocare. Cosa fondamentale per uno della mia età». Forse solo la Roma non ci ha creduto, ma è successo con quasi tutti i Primavera, tranne che con Florenzi: «Lui ha avuto la fortuna di Zeman. Io con Luis Enrique avrei giocato, ma al 23 agosto ho insistito per andare. E la comproprietà mi ha fatto bene. Ho 70 presenze in A, più di tutti nell’Under. Non credo sia un caso. E giocare nel Genoa è un orgoglio e un punto di partenza».

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