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AS ROMA “Se serve pago io”

Franco Baldini

«Sono andato a Londra per trattare la cessione di Stekelenburg al Fulham. C’erano questioni da risolvere. Ho chiuso un accordo condizionato dalle solite cose, gli interessi personali del giocatore, le visite mediche. Per De Rossi non ho fatto nulla e non posso dire nulla». Franco Baldini,direttore generale della Roma, l’uomo nel mirino ma pure l’uomo, bisogna riconoscerglielo, che quel mirino lo insegue e vuole il punto di luce rossa appuntato sul petto. Non sparate sul pianista, semmai su di me.

Fa parte del suo lavoro tenere al riparo le sezioni più squisitamente tecniche della società. Lavoro ingrato, indubbiamente. Baldini si prende i radi meriti che una stagione come quella da cui siamo appena guariti può portare e si assume le molte responsabilità. Lo ha anche dichiarato – non serenamente, ma con decisione sì – dopo la sconfitta con la Lazio. E’ questo il senso che potrebbero avere le sue eventuali dimissioni.

Parrebbe che sia un’accusa di assenteismo, quantomeno di scarsa attenzione, da parte della proprietà. «Invece io sostengo, mi si passi il paradosso, che la proprietà è stata anche troppo presente». Quindi, a farlo sentire inutile o prigioniero sono semmai gli scarsi margini di manovra. La sovrapposizione di poteri con Italo Zanzi, magari. Raccontato così sembra un problema di semplice soluzione e allora non vengono in mente veri motivi per celebrare l’addio. «A me ne vengono in mente diversi. I risultati deludenti. Aver sbagliato un paio di allenatori. Il tiro a segno sulla mia persona. Il principio, validissimo, che alla fine qualcuno paga il conto. Poco importa se abbiamo sempre parlato di un programma di crescita articolato in cinque anni».

Fonte: Corriere dello Sport

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