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REPUBBLICA.IT Totti: “Se fossi andato al Real avrei vinto tre Champions e due Palloni d Oro”

Francesco Totti

“Se fossI andato al Real Madrid, avrei vinto tre Champions League, due Palloni d oro e molte altre cose…avrei avuto più possibilità, senza dubbio. Ma preferisco quello che ho fatto. Anche se ho il rimpianto di non aver vinto due o tre scudetti in piu”. Pur non avendo rimpianti, contento della scelta di essere rimasto a Roma, Francesco Totti parla a France Football della piega anche avrebbe preso la sua carriera se avesse ceduto alle lusinghe dei blancos.

“Nel 2004 ero in partenza per il Real. Volevo una grande squadra per vincere e, in quel periodo, i dirigenti non potevano darmi tutto quello che volevo. Ma alla fine, per fortuna, il cuore ha deciso di restare a Roma. Qui quando tutto va bene, è come se fossi il Papa. L amore che ti regala Roma nessun altra città riesce a dartelo”. Comunque, per la serie non è mai troppo tardi, Totti rivela di avere “offerte da importanti squadre straniere, non da italiane. Se dovessi andar via da Roma andrei a giocare all estero e non in un club italiano. Ma invecchierò qui con la stessa maglia”.
Eppure il rapporto con la Roma, ben prima del 2004, ha rischiato di interrompersi. C erano incomprensioni con l allenatore argentino Carlos Bianchi, che lo stavano portando a lasciare la Roma nel 1997, e rivela che aveva “quasi firmato con la Sampdoria”. “Lui insisteva affinchè me ne andassi, pensava che, nonostante le attese, fossi un giocatore normale. Lo accettai tranquillamente e avevo quasi firmato con la Sampdoria. Ma ci fu un torneo amichevole a Roma, dovevamo giocare contro il Borussia Moenchengladbach e l’Ajax, squadra in cui giocava Jari Litmanen, che Bianchi voleva a ogni costo portare alla Roma. Per lui, Litmanen era un giocatore stratosferico, il più forte in circolazione. In quel torneo, giocai benissimo e segnai un gol in ognuna delle due partite. Il presidente Sensi disse allora: lui non si muove di qui “. Retroscena mondiale che è anche un grazie a Marcello Lippi, che lo volle fermamente in Germania 2006 nonostante il grave infortunio: “Il giorno dopo l intervento chirurgico, Marcello Lippi venne a trovarmi all ospedale e mi disse: Tu verrai al Mondiale anche su una gamba sola . Le sue parole mi hanno dato una forza incredibile che mi ha permesso di tornare rapidamente in campo, già prima della data prevista. Con quell infortunio ho rischiato la carriera”. Gli chiedono cosa abbia provato a calciare quel rigore decisivo agli ottavi contro l’ Australia: “Era un istante in cui poteva cambiare tutto. Il pallone pesava tanto. La porta era piccola e il portiere enorme. Paura? No. Lo scavetto ? Ci ho pensato mentre mi avvicinavo al dischetto, ma poi mi sono detto che non era il caso in quel momento”. Totti ha segnato e l Italia e arrivata in finale, vincendola contro la Francia ai rigori. “Ho giocato un ora seppure non fossi al top, ma quando la testa funziona riesci a fare tutto”.
Con il 2006, Totti dovrebbe aver chiuso il rapporto con i campionato del mondo: “Se giocherò i Mondiali del 2014? Si , alla PlayStation… No, no, non penso, ma è certo che se dovessi disputare un altro campionato di livello come quello di quest anno e dovessi trovarmi verso marzo-aprile nelle stesse condizioni fisiche di oggi, tutto potrebbe accadere”.
Facile trovare le parole per il Real Madrid, per Totti è più difficile parlare della Lazio: “Francesco, una parola per definire la Lazio”, chiede il giornalista France Football. “Niente”, è la risposta laconica del capitano della Roma. France Football precisa, alla fine dell articolo, che “l addetta stampa della Roma è voluta tornare sulla risposta di Totti”, sottolineando che il capitano della Roma “non voleva fornire parole per definire la Lazio”.
Sempre a proposito di Lazio, Totti prosegue. Alla domanda “Se tuo figlio Cristian ti dicesse fra qualche anno che esce con una tifosa della Lazio?” replica “A casa non ci rientra”. Da bambino, sua madre optò per l offerta della Roma: “se avesse scelto la Lazio – dice Totti ridendo – penso che l avrei ammazzata”. Hai amici tifosi della Lazio? “Purtroppo sì”. Ma la vera squadra italiana vicina ad acquistarlo quando era un ragazzo non è stata certo la Lazio: “Il Milan mi voleva quando avevo 15 anni. Braida venne a casa mia”
Sul futuro della sua maglia: “Se la Roma decidesse di non assegnare più la maglia numero 10 una volta conclusa la sua carriera, da un lato mi farebbe piacere. Ma, da un altro, rovinerebbe il sogno di un giovane che vuole indossare il 10 che portava Totti. Per portare un tale numero, devi sicuramente avere molta personalità. Il 10 è un numero pesante che è sempre stato diverso da tutti gli altri”.
“Chi il migliore tra me, Del Piero e Baggio? Totti, no? Voi chi dite? Se vi faccio questa domanda…Totti, Del Piero o Baggio?”, chiede a sua volta il giocatore al cronista del settimanale francese, il quale replica con “Platini”. “Bravo, bravo…Allora non vi rispondo più (sorride, ndr). Non sono arrogante, credo in quello che faccio. Mi definisco semplice”

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