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IL MESSAGGERO Montella: “Sfida di cuore”

Vincenzo Montella

(M.Ferretti) – L’arguto Vincenzo Montella, copyright A.A., si diverte un mondo a guardare dall’alto la (sua) Roma dopo esser stato due volte ad un passo dalla guida della squadra giallorossa, come era accaduto nella parentesi finale del campionato 2010-11 al posto di Claudio Ranieri.

Il management di Jim Pallotta gli ha preferito prima Luis Enrique e poi Zdenek Zeman, e Vincenzo mai si sarebbe aspettato di trovarsi stasera di fronte l’amico Aurelio Andreazzoli, il suo vice (o primo?) in quei mesi di due anni fa. «Per me la gara con la Roma non può mai essere normale, ci sono tanti amici in panchina, ci sono stato dieci anni, vivo lì. Però siamo alla vigilia di una partita che per noi vale molto: vincerla significherebbe quasi sicuramente Europa League, e dopo si aprirebbero più scenari per il terzo posto», le sue parole.
LA RIFLESSIONE – Fiducia nella Viola e rispetto per la Roma, da parte di Vincenzo. «È vero che la Roma quest’anno è l’unica squadra che ci ha battuto due volte, ma sono state gare diverse, specie in Coppa Italia con un risultato per noi troppo stretto. Ciò non toglie che la Roma sia forte, ma anche noi lo siamo. La Fiorentina è consapevole, non ha timori, non sta vivendo qualcosa più grande di lei e specie in casa può avere ancor più energia dai suoi tifosi».Fiorentina con il terzo posto nel mirino. «Il Milan è abituato a lottare per certi traguardi, questa è una situazione normale. La nostra forza può essere la leggerezza con cui possiamo affrontare le ultime giornate di campionato. Giochiamo quasi sempre prima dei rossoneri? Nel calcio moderno bisogna abituarsi a queste situazioni, non ci sono particolari problemi. Mi auguro che la corsa termini solo all’ultima giornata, ma sappiamo che la gara con la Roma sarà particolarmente difficile», spiega. «Temo la Roma perché ha tanti grandi giocatori. Ai nostri avversari in questo momento toglierei probabilmente Lamela e forse anche Osvaldo, non Totti. Non ho sentito Francesco in settimana. Lui è un giocatore particolare», aggiunge.

PRO E CONTRO – E pensare che, secondo leggenda, Montella non è stato ingaggiato dalla Roma nella passata estate per non aver messo Lamela (4 gol in totale in campionato, contro i 15 segnati finora quest’anno) nella lista degli incedibili. E Osvaldo? L’italo-argentino, è faccenda nota, è uno degli oggetti del desiderio della Fiorentina. Ecco ancora Montella. «Perché Osvaldo piace alla Fiorentina? Perché costa poco, o almeno dovrebbe costare poco…», la sua battuta.

L’AMICO RITROVATO – Sulla panchina della Roma, si sa, c’è Aurelio Andreazzoli, che Montella conosce perfettamente avendolo avuto prima come tecnico da calciatore durante la gestione di Luciano Spalletti e poi come primissimo collaboratore in panchina. «Nella mia brevissima parentesi alla Roma, è stato un collaboratore preziosissimo. Andreazzoli è una persona competente, equilibrata e corretta. Sta dimostrando di essere un bravissimo allenatore, è attento ad ogni dettaglio. Ora, è una mia sensazione, la Roma pensa ad entrambe le fasi di gioco».

LA COLONIA – Montella in panchina, con il dott.Pengue, Toni e Lupatelli al suo fianco, i dirigenti Pradè e Desideri in tribuna, Pizarro e Aquilani in campo: al Franchi va in scena la sagra dell’ex romanista, e tutti – chi più che meno – hanno il dente avvelenato per come sono stati trattati a Trigoria e dintorni. Al di là delle paroline dolci regalate nelle ultime ore.

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