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IL MESSAGGERO La Roma grida al complotto: “È un’aggressione”

Sabatini

(M. Cecchini) – La frase finale sembra più un ringhio che una promessa. «Dico una cosa che adesso susciterà ilarità:il prossimo anno sarà una grande Roma, anche se ammetto di averlo detto anche un anno fa…».Walter Sabatini non si preoccupi delle ripetizioni. Lui che viene descritto come appassionato di letteratura, siamo certi che ricorderà la frase che chiude «Il grande Gatsby» di Scott Fitzgerald: «Così continuiamo a remare, barche controcorrente, risospinti senza posa nel passato». Ripetersi perciò capita a tutti. Il problema vero è un altro: nell’universo giallorosso non c’è nessuna ilarità, perché adesso nessuno può sorridere. Nel giorno infatti in cui il club santifica una giornata al workshop dedicato agli sponsor, l’analisi del direttore commerciale Winterling certifica come i risultati del management viaggino in questo momento a due velocità: eccellenti quelli extra-campo, deludenti quelli sportivi, con una Roma per il momento ancora fuori dall’Europa.

SINDROME COMPLOTTO  Ma a Trigoria le critiche non piacciono e così Sabatini ruggisce: «Quello che avete letto su alcuni giornali è stata un’aggressione concordata in ogni suo sfaccettatura. Comparto tecnico, società, allenatore: è stato cassato tutto ciò che si è fatto. Bocciature che sembravano sentenze di tribunale. Pare che i ragazzi si trovano davanti a un fatto: la Roma nella gestione americana, quindi mia, ha sbagliato e distrutto venti giocatori». Sottolineata la curiosa equivalenza fra la gestione americana e quella del d.s. quest’ultimo aggiunge: «I giocatori hanno subito un piccolo trauma e il mio consiglio a loro è stato quello di reagire subito. Bisogna prendere le botte, restituirle e capire quelle giuste. Questa è già una grande Roma ma inespressa. Noi conosciamo il valore dei nostri ragazzi. Conserverò certi articoli in bacheca. Siamo stati ignobilmente colpiti, Per colpire un sessantenne, abbattono venti ventenni», Come vedete, non viene neppure presa in considerazione l’ipotesi che una critica sia finalizzata solo a quel singolo momento in giudizio (partita o stagione che sia), ma non ci sorprendiamo, perché la continua autoreferenzialità fa ormai parte di questo calcio ammalato di protagonismo.

STRIGLIATA ANDREAZZOLI Per fortuna — dopo aver parlato con la squadra (cosa che singolarmente ha fatto anche Sabatini) — Andreazzoli sparge saggezza. «Lunedì sera ero fenomenale, martedì dopo il Chievo un coglione. Ho un’età che mi consente di dire che le cose funzionano così. Certo, i complimenti fanno piacere a tutti e i dissensi infastidiscono, ma noi ci siamo creati una scorza che ci consente di essere autodifesi. Il problema sono i ragazzi. Ora ci aspetta il derby. Sarà un evento planetario. Non oso immaginare come sarà l’ultima settimana». Chiosa il d.s. «Se lo vincessimo non sopporterei le feste, ma odio perderlo, sarebbe una tragedia».

IL FUTURO  E allora meglio non pensarci, magari concentrandoci sul futuro. Per la panchina resta forte la candidatura di Mazzarri, che tra le richieste avanzare ci sarebbe anche quella di avere uno staff medico di fiducia. L’avviso finale per il possibile nuovo allenatore, però, è a cura dello stesso Sabatini. «La Roma per me è un innamoramento dolorosissimo». Dopo le 28 sconfitte del nuovo corso, probabilmente i tifosi giallorossi concordano.

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