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IL MESSAGGERO “Roma, andiamo in finale”

Andreazzoli

(M. Ferretti) – Una vittoria in casa del Torino dopo aver conquistato un punto tra Palermo e Lazio. Un (piccolo) passo in avanti per una Roma che continua a sognare l’Europa League e che da oggi comincerà a preparare la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter, mercoledì sera a Milano. E quello sarà l’appuntamento probabilmente più importante della stagione. Un appuntamento da non fallire per poter tornare a giocare contro la Lazio, all’Olimpico, nella finale di Coppa.

IL SORPASSO

Intanto, in campionato la Roma ha superato l’Inter e ora vuole eliminarla dalla Coppa Italia, guadagnando così la finale che si giocherà nella capitale contro la Lazio. «Siamo contenti», dice Aurelio Andreazzoli. «Contento e soddisfatto. Ci siamo presentati qui a Torino con il problema della partita di mercoledì contro l’Inter, abbiamo dovuto gestire diverse situazioni, sia fisiche che di disciplina. È stata una bella partita, scoppiettante, per certi versi anche molto tattica, interpretata bene dalle due squadre, con grande voglia di combattersi. Siamo stati premiati dal risultato. Ventura dice che avrebbero meritato di più loro? Sulla conduzione della gara, ha ragione, ma le occasioni le abbiamo avute anche noi. Ma adesso pensiamo alla sfida di mercoledì, sarebbe bello raggiungere la finale», le parole dell’allenatore giallorosso.«Totti? Aveva un affaticamento muscolare, ma quando la squadra chiama lui è pronto. Osvaldo? Non ha risposto a niente e a nessuno. Sono felice che si sia sbloccato. Non c’erano problemi, non ci sono problemi nel gruppo. Non si è ricomposto nulla perché nulla si era scomposto. Ci sono i problemi che ogni ambiente ha, solo che a Roma si enfatizzano e noi magari ci crediamo anche. Al di là delle parole, sono i fatti che dimostrano se le parole sono sincere. Quando Osvaldo ha fatto gol tutti i compagni sono andati da lui».

IL PUPILLO

E ancora. «Lamela ha giocato nella posizione che io reputo per lui migliore. È quella che lui ama perché può esprimere le sue qualità tecniche e fisiche. Erik lavora molto per la squadra e questo a volte lo si dimentica. Io vorrei, se fosse possibile, che chi non è convinto di Lamela guardasse gli ultimi minuti del derby. Guardate che reazione, guardate che comportamento ha avuto dopo le occasioni fallite…». Una pausa. «Sì, si può dire che la Roma ha ritrovato carattere, anche se io l’avevo visto già nel derby. Stavolta abbiamo ottenuto più di quello che avremmo meritato. Poteva vincere il Toro, hanno avuto molte più occasioni di noi. Ma questo è il calcio. Bisogna essere oggettivi: la Roma ha mostrato il carattere che prima non aveva mostrato». Ancora su Osvaldo, Andreazzoli. E non solo.

PUPILLO 2

«Dani ha un carattere che in talune prerogative può essere modificato. Ci mancherebbe altro; per tutti è auspicabile rivedere qualcosa del proprio modo di essere. Mettendo stavolta lui dentro e Totti in panchina non ho dimostrato niente. Non ho dimostrato davvero nulla: le scelte difficili le ho fatte per il bene della squadra, non per il bene dell’allenatore. Nessuno può dire che questa squadra è nelle mie mani. Osvaldo è squalificato per mercoledì ho voluto preservare Destro. Lui è già pronto ma non volevo rischiare. Avrei voluto evitare pure l’espulsione di Balzaretti ma i crampi di Perrotta ce l’hanno imposto. I ragazzi non hanno bisogno né di un pastore nè di un controllore, ma soltanto di un allenatore che stabilisca e che faccia rispettare le regole. E io le faccio rispettare».

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