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IL MESSAGGERO Quei lunghi anni di sfide, litigi, prodezze e aiutini

Burdisso

(A. Angeloni) – Si sono sfidate per lo scudetto, contese un bel po’ di coppe Italia e Supercoppe, ora si ritrovano – dopo un paio di anni decadenti – alla sfida da dentro o fuori con molta meno prepotenza (termine tanto caro a Walter Sabatini, ds dei giallorossi) e meno appeal rispetto al recente passato, con un bel po’ di problemi alle spalle ma sempre con lo stesso fascino di chi ha la fortuna di portare il nome di Inter e di Roma, finaliste di Coppa Italia per cinque volte negli ultimi dieci anni (i giallorossi aggiungono allo score la sesta con il Milan nel 2003). È San Siro, stavolta, il teatro del sogno, è l’anti camera della finale. Dieci anni di incontri e scontri, 37, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa, 11 le vittorie dei giallorossi, 15 dei nerazzurri. La Roma ha battuto l’Inter solo in occasioni di finali, quando si sono incontrate prima dell’ultimo atto, i nerazzurri hanno avuto sempre la meglio.

L’ETÀ DELL’ORO Dieci anni brillanti. Campioni, successi, allenatori personaggi carismatici. Stramaccioni non è Mourinho né Mancini, Andreazzoli è solo una costola di Spalletti. Aurelio è educato, elegante, poco personaggio; come lui il collega Stramaccioni, che più passa il tempo e più si incupisce. Sono ormai lontanissimi, gli scontri verbali e tattici tra Lucianone e Mancini, quelli cruenti e ineleganti tra Mou e Ranieri. Ci si giocava molto, le vigilie erano spesso di fuoco, tipo quando Mourinho dava del «vecchio» a Ranieri o a Spalletti ricordava che la sua squadra avrebbe finito la stagione senza «tituli» o ancora quando denunciava l’ingiustizia di una finale da disputare a Roma. Tutto faceva brodo.

FISCHI E FIASCHI Inter-Roma è sempre stata la partita delle polemiche, delle prodezze, degli scudetti contesi, dei neologismi di Francesco Totti, come gli aiutini e gli aiutoni (e oggi è Moratti a lamentarsi degli arbitri, come è strano il destino…). Il punto a punto per il tricolore era eccitante, ma alla fine vinceva sempre l’Inter. Le coppe invece se le sono più o meno spartite. Fa parte della storia delle sfide con i nerazzurri anche il cucchiaione di Totti servito al povero e sorridente Julio Cesar, così come le litigate con Balotelli e il relativo calcio nel sedere in euro visione da parte di Totti nell’ultima finale all’Olimpico. E ancora storia: le sei pappine romaniste con quei primi venti minuti dei giallorossi da sentirsi male. Fa parte della storia, e qui i tifosi giallorossi ci devono stare, pure quando Mihajlovic faceva pari o dispari con Adriano per chi doveva tirare un calcio di punizione. Era la povera Roma di Bruno Conti, finalista quasi per caso nel lontano 2005. Ma i giallorossi sono stati strapazzati anche con Spalletti in panchina: 0-4 all’Olimpico, sfida di campionato, ha segnato anche Obinna. Sì, Obinna.

L’OGGI È PIÙ TRISTE Inter-Roma, oggi. Due formazioni un po’ più immalinconite, alla ricerca di se stesse e che magari vivono pure un po’ di ricordi. Serve un segnale che dia sostanza al presente e speranza per il domani. Un domani prepotente, tanto per citare Sabatini. Con un pizzico di nostalgia per le sfide che furono. Quella sì.

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