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GAZZETTA GIALLOROSSA Che problema la difesa

 

Castan Marquinhos

Questa Roma non riesce proprio a decollare, nonostante questo campionato – proprio come accadde nella scorsa stagione – sembri aspettarla per permetterle di centrare la tanto bramata qualificazione europea.

I problemi di gioco sono evidenti in ogni reparto, ma la difesa zoppica più di ogni più pessimistica aspettativa. Sono 54 le reti subite dopo 33 giornate: così i giallorossi sono la seconda peggior difesa del campionato, solo dietro al Pescara (che ne ha subite addirittura 67), squadra cui l’attacco di Andreazzoli è riuscita a realizzare una sola rete domenica scorsa, e con cui la stessa Roma di Zeman incontrò difficoltà a segnare (Totti e compagni si imposero solo per 1-0).

Questa squadra è riuscita anche nella ‘fantastica impresa’ di eguagliare, con 5 giornate di anticipo, il numero di reti incassate in tutta la scorsa stagione dalla non brillante difesa di Luis Enrique, nonostante in estate Sabatini si fosse detto convinto di aver rinforzato la difesa nel modo giusto.

Analizziamo così i singoli componenti del reparto arretrato:

PORTIERI. Partiamo da Lobont, estremo difensore di riserva sempre affidabile. Forse il più continuo tra i portieri a disposizione: mai una prestazione sopra le righe, mai un errore clamoroso in un derby. Rimarrà ancora nella Capitale, come secondo, ruolo perfetto per lui. Tra i pali, poi, si sono alternati Goicoechea e Stekelenburg: il primo pupillo di Zeman, il secondo punto di forza di Andreazzoli.

Mauro Goicoechea era stato voluto fortemente proprio dal Boemo, presentatoci come portiere moderno, capace tra i pali, forte nelle uscite, ma soprattutto molto tecnico con entrambi i piedi: non ci ha mostrato nessuna di queste qualità, anzi negli occhi di tutti vi è il suo derby. Arrivato in prestito con diritto di riscatto, con ogni probabilità tornerà da dove è venuto.

Stekelenburg non riesce a mostrare le sue qualità: alterna grandi prestazioni ad errori clamorosi (vedi Roma-Sampdoria, rete di Munari). Rappresenta comunque il miglior portiere a disposizione, sicuramente uno dei pochi giallorossi a non essersi svalutato in queste due stagioni: arrivato per 5,4 milioni, oggi è valutato 5,5 milioni di euro.

TERZINI. Qui si sono concentrati tutti gli errori di mercato di Sabatini, che per la seconda stagione consecutiva si distingue per i tanti calciatori ‘sbagliati’ portati nella Capitale.

Iniziamo da Ivan Piris, terzino destro paraguyano presentato come possibile titolare, si è dimostrato totalmente inadatto. Strappato al Siviglia, arrivato in prestito oneroso con diritto di riscatto: un riscatto fissato attorno ai 4 milioni, una cifra decisamente elevata rispetto a quello che è il suo rendimento. Ci si chiede quali siano le qualità che hanno incantato Sabatini: si parlava di un calciatore veloce e ‘feroce’. Oggi vale circa 2 milioni.

Balzaretti doveva essere la ciliegina sulla torta, conclusione di un brillante mercato estivo. Terzino sinistro della Nazionale, ha alternato ottime prove (vedi ritorno di Coppa Italia) a gare imbarazzanti (vedi Torino appena 3 giorni prima), spesso è stato fermato da infortuni muscolari. Da rivedere, oggi vale circa 6 milioni.

Presentato come il nuovo Roberto Carlos, ricorda più i cantanti italiani anni ’60 grazie alla sua acconciatura: Dodò. Ancora non si è capito bene il suo ruolo, ma sicuramente non si tratta di un terzino, vista la sua pessima preparazione difensiva. Anche le sue qualità rimangono misteriose, complici i numerosi infortuni. Arrivato a parametro zero oggi vale 500 000 euro; per lui si parla di un prestito.

Il greco Torosidis, inseguito fin dall’estate ma giunto solo a gennaio in quel di Trigoria, è il più bel regalo, per quanto riguarda gli esterni difensivi, di Sabatini. Esperto jolly difensivo, nazionale greco, dal suo arrivo a Roma è stato anche autore di due reti importantissime. Oggi vale circa 6 milioni, si è guadagnato la conferma.

CENTRALI. Partiamo dalla più bella sorpresa, nonostante la flessione di queste ultime settimane: Marquinhos. Il centrale classe ’94 è stato fortemente voluto da Zeman, si è imposto titolare grazie alla netta flessione di rendimento evidenziata dall’esperto Burdisso. Le ottime prestazioni collezionate hanno attirato l’interesse di società quali Barcellona e Manchester City, ma, soprattutto, lo hanno portato a chiedere un importante rinnovo contrattuale. Il futuro è suo, oggi vale almeno 10 milioni.

Castan è l’usato sicuro: esperienza e cattiveria agonistica sono le sue qualità. Ce lo hanno presentato come uno ‘tosto’, ha confermato tutto. Sarà il perno della prossima stagione, arrivato per poco meno di 5 milioni, oggi ne vale quasi 7.

Nico Burdisso, uno dei senatori di questa squadra, ha mostrato la più evidente flessione. Dopo l’infortunio non si è più ripreso: la sua difficoltà diventa evidente nella gara di Palermo, quando Miccoli lo fa impazzire. Oggi vale 3,5 milioni, il suo futuro è in bilico: potrebbe restare come chioccia di Romagnoli, o tornare in patria per chiudere con il Boca.

La splendida sorpresa di questa stagione, insieme a Marquinhos, è un altro giovanissimo, un classe ’95, prodotto del vivaio romanista. Romagnoli, difensore mancino, un predestinato, capace di andare in goal all’esordio in Primavera contro la Lazio, di ripetersi all’esordio nella massima serie dal primo minuto, contro il Genoa. Sarà una delle certezze della prossima stagione, ad oggi vale un milione di euro. 

A cura di Luca Fatiga

Twitter: @LucaFatiga9

 

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