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DA MARCO AURELIO AL COLOSSEO I più e i meno della sfida contro la Lazio

Aurelio Andreazzoli

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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Il solito insuperabile capitano. Batte l’ennesimo record della sua leggendaria carriera raggiungendo il primato in coabitazione con il duo formato da Delvecchio e Da Costa nei gol durante i derby; con il bene placito di entrambi ci auguriamo che il Capitano possa staccare gli stessi al più presto ed ottenere in solitaria questo particolare Record in barba a tutti i sostenitori dell’aforisma sempre di moda del non è mai decisivo: “Hanno sempre detto che al derby non ero decisivo, ma questo record penso parli chiaro”. In più la dedica migliore arriva alle telecamere nell’urlo di ritorno dalla corsa sotto la Curva Sud “il mio record più bello! Godo come un maiale”. Alla faccia tua e de tutti i laziali Peppì; questo l’aggiungiamo noi ma ci sta che è un piacere. Per il resto il solito manuale del calcio e delizia per gli occhi. Dai suoi piedi nascono le sole tre occasioni pericolose dei giallorossi costruite nei 90′ di gioco: oltre alla trasformazione dal dischetto, punizione forte e angolata che non trova pronto Florenzi per il tap in vincente, e sopratutto tiro diretto da calcio d’angolo a centrare lo specchio della porta incredibilmente messo fuori con un colpo di testa sulla linea di porta da Erik Lamela .

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Destro e la profondità ritrovata. Con l’ingresso dell’attaccante marchigiano la Roma trova l’ampiezza di manovra che cercava e gli era mancata durante i primi 45′ di gioco. Non è un caso che pochi minuti dopo la sua entrata sul rettangolo verde la Roma trovi il calcio di rigore e l’espulsione di Biava causa doppio giallo per interventi scomposti su Marquinho. Un bentornato di cuore al bomber e qualche rimpianto per chi si auspicava, come chi scrive, il suo impiego sin dal primo minuto conoscendo anche la sua speciale vena realizzativa contro i bianconcelesti: 3 gol in 2 partite. Sarà per la prossima. Magari in Coppa Italia.

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La giocata all’interno dell’area di rigore da parte di Miralem Pjanic ad ubriacare Hernanes per il penalty poi trasformato in maniera chirurgica da Francesco Totti. Il rigore procuratore dal bosniaco aggiunge però poco alla sua prestazione;  opaca e cadenzata da molti errori in fase di appoggio in una sfida delicata e importante specialmente in chiave qualificazione Europa League. Dalla sua ha però la certezza di non essere stato uno dei peggiori.

Aurelio Andreazzoli. Il tecnico romanista incespica nella stesura dell’undici titolare e consegna il primo tempo alla compagine di Vlado Petkovic. Nei 45′ di gioco iniziali occasioni quasi nulle per la squadra giallorossa eccezion fatta per un colpo di testa debole da parte di Lamela al 1′, facile preda di Marchetti, e una conclusione terminata abbondantemente alta di Torosidis dai 25 metri al 35′ . Di difficile comprensione in particolar modo l’utilizzo di un centrocampista come Marquinho nell’inedita veste di terzino sinistro al posto dell’influenzato Balzaretti. La mossa c’è da essere onesti si farà ripagare almeno in parte al 69′ dall’espulsione  di Biava, incapace di contenere le finte del calciatore carioca incappando in un giusto doppio giallo.

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Il troppo spazio concesso da De Rossi e Castan alla botta da fuori di Hernanes per la rete che sblocca la partita al 16′. Entrambi lasciano spazio al brasiliano capace di fintare prima con il destro e poi rientrare sul mancino centrando il sette della porta romanista con un tiro di rara bellezza. Qualche responsabilità anche per Stekelenburg nel non essere andato con la mano di richiamo (la sinistra) limitando l’estensione massima del suo tuffo.

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Le clamorose occasioni fallite da Florenzi e Lamela che potevano regalare tutt’altro derby. Il centrocampista italiano sbaglia reiteratamente al 64′ di gioco palesando ancora qualche mal di pancia da derby: colpisce in pieno Marchetti con l’estremo ospite già a terra sugli sviluppi di un velenoso calcio di punizione di Totti, e un attimo dopo si ingolosisce sulla seconda ribattuta sparando alto da posizione defilata mancando la scelta più ovvia e redditizia di appoggiare il pallone ad un compagno meglio posizionato nel cuore dell’area di rigore. L’argentino invece riesce addirittura a fare meglio, dove meglio sta per peggio al 79′ di gioco. Il numero otto giallorosso infatti nega la gioia per un gol da antologia al solito Francesco Totti, assolutamente geniale nel centrare lo specchio della porta direttamente da calcio d’angolo, ma sfortunatissimo al tempo stesso nel trovare la sbilenca deviazione aerea  terminata incredibilmente alta sopra la traversa da parte dell’attaccante. Tipica rete fallita da annotare sul nostro diario di viaggio alla voce gol impossibili da sbagliare e ovviamente smentiti dai colori giallorossi.

A cura di Rocky & Apollo

 

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