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IL ROMANISTA Cochi cambia idea: “Tor di Valle e l’ippica più importanti dello stadio della Roma”

Tor di Valle

(V.Vercillo) – La globalizzazione del brand è l’obiettivo primario della Roma, risultati sul campo a parte. E dopo i numerosi accordi di partnership con colossi cone Disney, Volkswagen e – da pochissimo – Nike, il passo più importante sarà costruire lo stadio di proprietà.

Il percorso è già tracciato: l’accordo tra Pallotta e il costruttore Parnasi è stato sancito da diversi mesi. Il nuovo impianto nascerà entro il 2016, a Tor di Valle. «Ma prima di parlare di stadio della Roma si deve sistemare il problema del trotto a Roma». Parola di Alessadro Cochi, delegato allo Sport per Roma Capitale. E ancora:«Uno sport così importante non può lasciar spazio ad uno stadio seppur avveniristico». Detto che l’ippica è una disciplina entrata in crisi ben prima del progetto stadio del club giallorosso, sono parole che stonano con altre dichiarazioni rilasciate in precedenza, come quelle del novembre scorso, quando Cochi stesso affermava che «per la Roma Tor di Valle è sicuramente più appropriato».

O come quando chiedeva al club di velocizzare i tempi perché altrimenti si finiva soltanto per «prendere in giro i tifosi». Pensiero avallato anche da Alemanno: «Lo stadio aiuta a spingere il tifo verso le società di calcio, aiuta a diminuire la violenza. Bisogna fare in fretta» le parole del sindaco. E adesso? Nel frattempo, la parola è passata anche a Paolo Pollak, presidente del XII Municipio: «Ci piacerebbe avere uno stadio della Roma nel XII Municipio, ma finché non si troverà una soluzione per il Trotto il discorso resterà fermo. Io so che ci sono diverse soluzioni in ballo e credo che presto si troverà. Il problema dell’ansa del Tevere? Su questo mi fido della realtà imprenditoriale che lavorerà al progetto. Sono certo che saranno molto accorti». E poi aggiunge: «La velocizzazione della chiusura del velodromo nessuno se l’aspettava». Ma forse si intendeva ippodromo… Poi Pollak conclude: «Ci ha trovati impreparati a noi del comune. In quell’impianto lavorano alcune centinaia di persone. E’ un problema. C’è comunque una grande volontà istituzionale di costruire lo stadio».Sicuramente di volontà c’è quella della Roma, che sta continuando a lavorare per realizzare l’impianto di proprietà. «Un altro passo verso il migliore brand calcistico del mondo!» le parole di Dan Meis, l’architetto incaricato di pensare al progetto, pubblicate sul proprio profilo Twitter dopo l’annuncio dell’accordo con la Nike. E ancora: «Oggi un nuovo Papa, domani il nuovo stadio». Una promessa concreta.

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