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IL MESSAGGERO “Ora un altro scudetto”

Totti

(M. Ferretti) – Una festa. Una festa in famiglia. E non soltanto perché, mischiati sotto la pioggia tra calciatori, dirigenti, tifosi vip e dipendenti della Roma, a Trigoria c’erano il padre Enzo e il fratello Riccardo. Per Francesco Totti, che ieri mattina ha salutato i (primi) venti anni di serie A, la Roma è una famiglia, «in città mi sembra di avere tanti fratelli, dovunque vado sono tutti fratelli. Forse perché sono romano e romanista e ho indossato un’unica maglia. O perché noi romani siamo molto appiccicosi…», le sue parole.

Il capitano, accompagnato dai fuochi d’artificio e dalle note di “Ragazzo fortunato” (scelta dalla moglie Ilary), ha fatto il suo ingresso in campo per l’allenamento tra due ali di folla, compresi i suoi compagni che, una volta terminati i “cinque” e gli abbracci, l’hanno lanciato per aria e preso a pizze in testa.[…]

LA DEDICA

«E non finisce qui… il meglio deve ancora venire», la scritta su un enorme striscione (alcuni anche fuori dal cancello verde del Bernardini) che, in mezzo al campo, hanno esposto tutti gli invitati alla festa, «grazie, è stata una sorpresa, anche se qualcosa avevo sentito ma non pensavo tutta questa accoglienza. Il meglio deve ancora venire? Speriamo sia vero e che sia di buon auspicio. Questo è un giorno indimenticabile che rimarrà nella storia di Totti persona. Nella storia non di Totti, ma di Francesco», il suo commento. A fine allenamento, il capitano ha parlato a lungo sia del suo passato che del futuro. «Nessuno ha mai vinto due scudetti con la Roma, lo so, e spero di riuscirci io. Vediamo quanti anni farò di contratto e se ci sarà la possibilità di vincerlo. La società ha detto che vuole vincere presto. Certo, è difficile ma sarebbe un altro record… Se avessi iniziato prima a giocare da centravanti avrei già superato Piola[…]».

L’ORGOGLIO

Venti anni d’amore con la Roma, non tutti accompagnati da sorrisi. «Il carattere mi ha aiutato a uscire dalle situazioni più difficili, come l’infortunio del 2006. Non conoscevo del tutto il mio carattere. Gli infortuni, se non altro, mi hanno fatto scoprire che ho un carattere forte. La nazionale? Da qui a un anno possono succedere tante cose. Io penso al presente, domenica dopo domenica e a mantenermi in questa condizione. È normale che ci sarà un momento in cui avrò una flessione, ma poi tornerò come adesso». E ancora. «Non ho mai rimpianto la scelta di dire addio alla nazionale dopo la Germania. Quando prendo una decisione è quella. Far parte dell’Italia è il sogno di tutti. Io ho avuto la fortuna di chiudere la carriera azzurra in bellezza vincendo un mondiale, che è la cosa più grande che un giocatore possa conquistare. Ora sto attraversando un grandissimo momento, poi se da qui al Brasile starò ancora bene ne parlerò con Prandelli e vedremo»[…]

LA SFIDA

Immancabile il derby. «Io alla Lazio? Sarebbe stata una cosa impossibile, avrei fatto un altro sport. Ho scelto la Roma, fortunatamente». E su Rosella Sensi. «La mia sorellona… Il rapporto che ho avuto con lei e con tutta la sua famiglia andava oltre il lavoro. Se sono qui è merito soprattutto loro che mi hanno dato tutto quello che volevo», il suo virgolettato a Sky Sport 24. «Ribadisco che se sono così in forma il merito è di Zeman e della sua preparazione. L’anno prossimo la rifarò da solo…».[…]

CARI TIFOSI…

Infine, tramite internet Totti ha rivolto un pensiero alla sua gente. «Poter vestire ancora il giallorosso rappresenta un privilegio di cui vado orgoglioso. E in questi giorni sono davvero molti gli attestati di stima e d’affetto che mi vengono dedicati. Ringrazio tutti e in maniera particolare chi mi è rimasto vicino anche nei periodi più difficili. Sono grato ai tifosi: mi fanno sentire speciale, non mi lasciano mai solo e mi spingono a dare il meglio, ogni volta qualcosa in più. Per tutto quello che riesco a fare il merito è anche vostro, ho sempre perso e vinto assieme a voi. Grazie di cuore».

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