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IL TEMPO La prova del nove a Bergamo

Atalanta-Roma 4-1

(E. Menghi) – La sensazione, sceicchi a parte, è che qualcosa sia davvero cambiata. Perché saranno sempre tre i punti conquistati con la Juventus, ma battere i campioni d’Italia e farlo dando un’impressione di forza, quella che sembrava scomparsa e invece era solo sopita nell’ultimo periodo, rasserena e al tempo stessa carica l’ambiente come nessun altra partita sa fare.

Ma la Roma ha bisogno di confermarsi a Bergamo per trovare continuità di risultati ed evitare che la vittoria con i bianconeri resti solo un’emozione isolata. Andreazzoli ha chiesto proprio questo ai suoi giocatori, di ripetersi con l’Atalanta: «Dobbiamo continuare sui presupposti della scorsa settimana. Certo è che una gara come quella con la Juventus ti dà convinzioni, poi, se il risultato lo persegui e lo acquisisci nella maniera con cui lo abbiamo acquisito noi, ha maggior valore. Le motivazioni rimangono le solite, ma le convinzioni mutano e questo ti fa lavorare meglio».

E non c’è dubbio che sia così, perché in allenamento non si sono visti solo volti felici, ma anche sano spirito di competizione e tanta voglia di fare. Da Stekelenburg che si è esibito in parate magistrali a Balzaretti che si è intrattenuto più degli altri per provare i cross, tutto a Trigoria sembra essere tornato a girare nel verso giusto. «Stek è felice, ma devo dire la stessa cosa degli altri due portieri. Con Goicoechea ho parlato ed è sereno, perché ha sempre fatto il suo dovere. Ha commesso un errore particolare, ma anche i suoi compagni sbagliano decine di volte in altre zone di campo».

Florenzi e Tachtsidis, due degli intoccabili di Zeman, sono rimasti un po’ ai margini e non per questioni di impegno: «Diventa un problema di scelte: in questo momento sono penalizzati come altri, ai quali non riesco e non riuscirò a dare soddisfazioni». Stavolta le parole di Andreazzoli sono poche ed essenziali, soprattutto quando viene interrogato sull’argomento tabù, ovvero il possibile ingresso in società dello sceicco che sta tenendo in fermento una città: «Sono vicende che non ci riguardano, sono decisioni della proprietà americana. Pensiamo a raggiungere gli obiettivi senza porci particolari domande. Se e quando ci saranno notizie certe, saranno i dirigenti a rispondere». Se la sbriga così Andreazzoli, che non vuole farsi distrarre né dallo sceicco né tantomeno dal tweet della società, che l’ha confermato sulla panchina giallorossa, forse anche per il futuro: «La Roma ha detto solo che c’è la possibilità che questo avvenga. Mi fa piacere, ma non è il mio obiettivo, che è invece arrivare dove mi sono prefissato di arrivare».

Con l’Atalanta dovrà fare a meno di Totti e De Rossi: «Si perde tempo a parlare della loro importanza. La squadra mi ha fatto vedere che, più che puntare sulle individualità, punta sul fatto di essere un gruppo che comincia a sapere quello che vuole e lo dimostra». Per tradizione, Bergamo non è un campo facile (e ci si è messa pure la neve): «I pericoli ci sono, se andiamo indietro negli anni abbiamo alternato sconfitte a vittorie. Il terreno è stato rizollato, perciò è più morbido: è una considerazione che faccio».
L’unica cosa a cui non ha pensato è il rigorista: «Ma lo decideremo prima della partita». Il caso vuole che in passato sia stato proprio Osvaldo a sostituire Totti dagli undici metri, ma anche Pjanic si tiene pronto.

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