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IL ROMANISTA Una grande lezione di tattica al “navigato” Conte

Andreazzoli

(G. Caccamo) – Duttile e camaleontica la Roma disegnata da Andreazzoli per la Juve: difesa a 3 rapidamente trasformabile a 5, Lamela fisso trequartista alle spalle delle punte, DDR mobilissimo sulle palle vaganti, un atteggiamento sornione da “posta” lasciando ai bianconeri l’onere di fare la partita. Superano indenni la pressione juventina i giallorossi riuscendo a produrre in contropiede buone manovre e mostrando con evidenza la grande attenzione a non sbilanciare troppo il proprio baricentro. Con Pjanic e Lamela attenti agli equilibri, il compito di incursori spettano a Marquinho e Torosidis, ottimi nell’interpretazione delle due fasi e molto attenti alle incursioni bianconere sulle fasce. Forse sorpresa, forse anche attenta nel non sbilanciarsi anche la Juve asseconda la prudenza romanista rimandando al secondo tempo il vero faccia a faccia.

Stessa disposizione tattica nella ripresa interpretata con maggiore grinta e pressing sui portatori palla ma anche maggior convinzione nelle ripartenze e nelle conclusioni a rete; bloccate sulle fasce i bianconeri smarriscono per lunghi tratti del secondo tempo il loro gioco concedendo frequenti contropiede mal conclusi dagli avanti romani. La risposta juventina trova puntuale il dispositivo arretrato a cinque invalicabile e la fisicità del centrocampo bianconero sfigura davanti alla perfetta interpretazione tattica e caratteriale del duo DDR e Pjanic.

Oltre che inaridire una delle fonti di gioco piu’ importanti nell’economia dellla manovra della squadra di Conte (le corsie laterali) altro elemento decisivo rimane l’ottima interpretazione del ruolo assegnatoli dal tecnico da parte di Lamela rude, attento, propositivo ma altamente efficace nell’annichilire Pirlo, mai in partita, e suprattutto costringendo lo stesso mediano della nazionale ad inseguirlo e rincorrerlo diventando cacciatore da cacciato.

Se nel primo tempo la sorpresa per la Juve è stato il netto arretramento del baricentro di gioco della Roma, nel secondo, proprio nel momento di massima pressione, la determinazione giallorossa e il ragionato movimento d’attacco mai sbilanciato e mai senza adeguata copertura ha determinato il gap di stasera a favore dei giallorossi. La grande prova tattica della Roma di stasera è la dimostrazione di come si possa attaccare anche a pieno organico senza mai però correre rischi concreti: una piccola-grande lezione di tattica del “neofita” Andreazzoli al navigato Conte.

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