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DA ZEMAN A DIECI I più e i meno della sfida contro il Cagliari

Da Zeman a Dieci

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

 

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La speranza che la batosta interna con i sardi sia il viatico per una rifondazione completa, che parta dall’alto. Per i disastri visti in questi due anni non può pagare solo Zeman, mai appoggiato e capro espiatorio di una situazione grottesca. Il boemo verrà allontanato, ma questa ennesima debacle deve essere la goccia che fa traboccare il vaso una volta per tutte. Il pubblico per la prima volta si è espresso: Baldini e Sabatini a casa!

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I 90′ giocati dal giovane Dodò. Il brasiliano ha completato per la prima volta in stagione una partita intera senza ricorrere alla sostituzione. La gamba non gira ancora come dovrebbe (le lacune sono ampiamente visibili) ma la strada intrapresa è quella giusta per arrivare al completo recupero. Per lo meno in fase offensiva, pur se al 50%, crea più di quanto fatto da Balzaretti in tutta la stagione.

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La personalità di Marquinhos, sorpresa e ormai conferma di questa prima stagione nella massima serie. Il centrale brasiliano con un gran intervento in scivolata stoppa l’attaccante ospite Victor Ibarbo, senza cadere nella serie di finte e controfinte tentate dal colombiano per disorientare il giovane difensore.

La svogliatezza palesata da Daniel Pablo Osvaldo. Ci si è lamentati per anni dell’umore bizzarro di Mirko Vucinic per poi trovarsi in casa un altro attaccante della stessa pasta. Quando la serata prende una piega negativa, l’argentino esce di scena consegnandosi alla mediocrità con giocate da dilettante. Questa volta è stata la rovesciata la sua ossessione peggiore: almeno due tentativi sbilenchi e senza senso. Svitato.

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Sono terminati gli aggettivi per descrivere la dabbenaggine della difesa romanista. Appena al 3′ di gioco la squadra sarda trova il vantaggio con l’allegra supervisione di Bradley, Tachtsidis e Burdisso, incapaci di contenere l’assist basso di Sau per il destro da fermo con il piattone del centrocampista belga Rasha Nainggolan, arrivato dall’interno dell’area di rigore.  Da ricordare che il tutto parte però da una mancanza fisica da parte di Dodò, il quale non tiene nella corsa lo scatto di Sau, costringendo Marquinhos a uscire in copertura sull’attaccante ex Juve Stabia. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Per favore basta.

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Al 2′ della ripresa l’Apocalisse. L’estremo uruguaiano Goicoichea mette in mostra allo stadio Olimpico qualcosa che in un campo di Serie A non si era mai visto o quasi, eccezion fatta per i rari casi presentati dalla Gialappa’s band nelle  storiche rubriche di “Mai dire gol”: fenomeni parastatali e pipperi vari. Se ci fosse ancora questa speciale classifica il portiere giallorosso guiderebbe la stessa con ampi margini di vantaggio rispetto a tutti. “Blocca” in presa alta il pallone e riesce a gettare la sfera in fondo al proprio sacco, confermando una volta per tutte davanti anche ai più scettici la sua completa inadattabilità al gioco del calcio. Pippero.

 

 

A cura di Rocky & Apollo 

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