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IL ROMANISTA Roma maldestra

Catania-Roma Destro

(T. Cagnucci) – Un Destro in faccia. Soprattutto ai tifosi della Roma che una ragione (oltre quella che hanno dentro al cuore) dovranno pur trovarla per giustificare in serie:perché la Roma si mangia otto gol contati a partita, perché al primo tiro in porta prende gol, e, soprattutto, perché poi praticamente non fa niente.Ancora più inaccettabile dopo aver fatto quasi tutto (tranne il gol) nel primo tempo giocando per un motivo o per l’altro (o anche senza motivo) senza Pjanic, Osvaldo, Totti, De Rossi, Stekelenburg e, almeno inizialmente, Marquinhos. Sei personaggi in cerca d’autore che sarebbero titolari più o meno ovunque. Non alla Roma, per un motivo o per l’altro o anche senza motivo. Senza una spiegazione ci restano sempre i tifosi, ma sarebbe delittuoso fornirgliene di quelle facili a buon mercato che vanno tanto di moda a caldo dopo la partita. Slogan da (a)social network.

Dar le responsabilità soltanto a Zeman oggi è tanto facile quanto miope: trovate per favore per favore un allenatore che senza quei titolari va a dominare e a prendere a pallonate in faccia il Catania nel primo tempo? Trovato? Chi sarebbe? Mmhh… Che colpa può avere Zeman se tra Napoli e Catania il fu Mattia Destro fa sembrare Marco Pacione un cecchino? Far passare Daniele De Rossi come martire e o alternativamente come il salvatore della patria pure è facile ma altrettanto sbagliato, non solo perché nelle precedenti 8 sconfitte Daniele ha giocato 6 volte, ma per tutto il primo tempo di ieri. Poi è altrettanto vero che Daniele De Rossi – signori, Daniele De Rossi – non può non giocare in questa Roma e in tutte le Roma di questo mondo. Non sono contraddizioni è la vita che va così, soprattutto quando va male come ieri. Questa è una squadra che due settimane fa per tutti – per tutti – era addirittura la principale rivale della Juventus, e oggi è da buttare, in mezzo ci sono state due trasferte per niente facili comunque buttate via insieme a quindici palle gol contate.

Contano, queste contano, e non vanno dimenticate. Anche perché poi va bene tutto, ma l’invidia del pene lasciamola agli altri. Ai senza fallo. Lodare squadre che sono al secondo posto in classifica perché vincono con gol di mano o con rigori inesistenti partite che altrimenti faticherebbero a pareggiare, forse sarà da sportivi (cosa c’è di sportivo?) sicuramente non da romanisti. Accendete le luci su questa classifica che sembra un incubo, abbiate pazienza e continuate a farvi domande senza affrettarvi a dare le risposte che danno tutti. Soprattutto chiedetele le cose, non come Sky che spercula il ds dell’Atalanta Marino perché racconta quello che hanno visto tutti sull’arbitro mentre a Lotito non viene fatta una domanda che sia una, sul gol del pur sempre valido (do you remember Sergio?) Floccari. Forti coi deboli e deboli coi forti, è il destino di chi si mette in vetrina e come giustificazione dei torti (fatti più che subiti) ricorre, per esempio, a Medjugorje. («Floccari ci va in pellegrinaggio, io gli credo, non c’è stato fallo»). Ma caro, si fa per dire, Lotito, chi fa veramente vita monastica nemmeno le mani usa.

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