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CORRIERE DELLA SERA Dall’America con la grana dell’Osvaldo malato

Osvaldo esulta dopo il gol

(L. Valdiserri) – Dal «winter training» americano la Roma ritorna a casa con tante sensazioni positive per il futuro: la scelta della sede del nuovo stadio di proprietà, gli allenamenti nel meraviglioso Espn Wide World of Sports Complex, il contatto con un potenziale mercato di 4 milioni di bambini affamati di soccer, l’amichevole con l’Orlando City vinta 5-0 (2 Lamela, Pjanic, Destro e Florenzi) anche se prima Lamela, sostituito, e poi Totti sono caduti in scaramucce con i giocatori statunitensi: “Eravamo nervosi perché picchiavano” ha detto il capitano giallorosso, che si è preso prima applausi e poi fischi. C’è anche, però, una grana per il presente: Daniel Pablo Osvaldo. Il centravanti dovrebbe arrivare oggi a Roma, direttamente da Buenos Aires, senza mai essere passato dalla Florida. Influenza virale c’èra scritto sul certificato medico che Osvaldo ha spedito alla società nei giorni scorsi.

La Roma non poteva certo dubitare della veridicità dell’intoppo – anche se parecchi, tra compagni di squadra e tifosi, hanno ironizzato sulla tempistica della malattia che ha allungato le vacanze del giocatore – e si è messa in contatto con lui per organizzare il viaggio di ritorno. Questo non significa, però, che la situazione sia piaciuta. Né a Zeman né ai dirigenti. Al ritorno Osvaldo sarà atteso dal direttore sportivo Walter Sabatini che, a nome della società, gli comunicherà che alla Roma sono rimasti «dispiaciuti e irritati». Non ci sarà alcuna multa, naturalmente, perché punire Osvaldo significherebbe dargli del bugiardo, ma l’esclusione dalla squadra titolare potrebbe non limitarsi a Napoli. E’ evidente che, essendosi allenato tutti i giorni, sarà Mattia Destro a giocare in attacco con Totti e Lamela al S. Paolo. Una formazione che, contrattempi permettendo, potrebbe essere confermata a Catania e, in parte, a Firenze in Coppa Italia (Osvaldo e Lamela sono squalificati). Osvaldo è così: prendere o lasciare. Grande rendimento in campo (9 gol in campionato e uno in Coppa Italia) ma anche molti colpi di testa (espulsione aMilano in campionato, immeritata, e contro l’Atalanta in Coppa Italia, assurda perché la Roma stava vincendo 3-0; più un cartellino rosso anche in nazionale). Osvaldo è un calciatore difficile da gestire, ma anche «una forza della natura », come lo ha definito Zeman.

Sono tante le squadre interessate a lui, con la Juventus e il Milan in prima fila. Proprio per questo la Roma ha fatto filtrare che è comunque incedibile. Nessuno si faccia strane illusioni: il giocatore non è sul mercato, tanto meno con formule tipo «prestito con diritto o obbligo di riscatto ». A giugno il discorso sarà diverso: ci sarà il tempo per valutare vere offerte a partire da 20 milioni di euro. A Osvaldo piacerebbe un’esperienza in Inghilterra. Da oggi, però, dovrà dare il doppio per recuperare posizioni nella Roma, perché il talento è sempre importante, ma si vince solo con il gruppo. Il ritorno dagli States coincide con la partenza ufficiale del calciomercato e la Roma ha molti giocatori che interessano a grandi club e altrettanti che non giocano e sono in cerca di sistemazione.

E’ arrivata dalla Premier League (pare Chelsea) unamaxi offerta perMarquinhos, che in pochi mesi ha già dimostrato di essere il difensore del futuro. E’ stata respinta al mittente e la società sta già pensando di blindarlo con un contratto più ricco e una clausola rescissoria. Per Stekelenburg si è fatto sotto il Fulham, ma la Roma vorrebbe tenerlo fino a giugno, per poi valutare sul portiere titolare. Situazione simile per Burdisso, che chiederà di tornare al Boca Juniors. Taddei ha rifiutato il Parma, per Marquinho resta aperta la strada di Palermo. Junior Tallo è vicino al Bari.

 

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