Nuovo appuntamento con la rubrica di GazzettaGialloRossa.it, a cura di uno dei maestri della radiofonia italiana, Francesco Repice, che ogni settimana commenterà per noi i post partita dell’A.s. Roma:
“Ho visto una squadra che ha un gran talento, ora si tratta solo di assemblarlo. Faccio mie le parole dell’allenatore: “Quando si perde la squadra è mia, quando si vince non è mia”, è sempre la squadra di Zeman. Magari non è stata spettacolare, ma non ha preso un tiro in porta, ha costruito 3-4 nitide occasioni da gol e sopratutto è alla seconda vittoria senza prendere gol. Io non capisco tutto questo allarmismo: è vero che non si sta giocando il 4-3-3 come ci abituato Zeman, ma si vede che la squadra sta lavorando per cercare l’assetto giusto, chiudere con cinque centrocampisti e una punta, è stato il segno che l’allenatore bada anche all’equilibrio. A dire la verità, ero molto più allarmato quando vedevo una squadra che creava 10 palle gol e perdeva la partita prendendone 3 nei minuti finali. L’obiettivo era quello di arrivare al terzo posto, e ad oggi non è lontanissimo. Il migliore in campo? Totti, che ieri non era esterno alto, non era trequartista, ma era tutto. Osvaldo? E’ un paio di partite che non sta giocando ai suoi livelli, ma quando un giocatore impegnato su più fronti cicca due partite di fila, non è il caso di metterlo in discussione. Siena? E’ un campo complicatissimo. E’ la classica squadra che da problemi alle formazioni più tecniche: si metterà a difendere e pressare i portatori di palla per ripartire tra gli spazi. Sarà una questione di maturità: anche questo è un percorso di una squadra che deve maturare affrontando le difficoltà”.