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IL TEMPO Rompicapo Stekelenburg

Stekelenburg

Il derby dei portieri è già iniziato. Dubbi e certezze. Maarten Stekelenburg eFederico Marchetti. Cinque giorni per finire tra i pali della Stracittadina.

In un programma che è uno slalom tra infermerie, palestre, esercizi tecnici e voglia di esserci. Ma se il numero uno della Lazio è ormai sulla strada del rientro, lo stesso non si può dire dell’estremo difensore della Roma: se si giocasse oggi toccherebbe a Goicoechea. Capitolo giallorosso, una settimana fa. Gli uomini di Zemanscendono in campo a Parma. Stekelenburg è regolarmente in porta. In un tempo prende due gol e una botta alla gamba. Inizialmente sembra nulla di grave, anche se si tocca il polpaccio destro. Poi arriva l’intervallo. E al fischio della ripresa non rientra nel rettangolo di gioco assieme ai compagni. È infortunato. Il giorno dopo le visite mediche danno l’ufficialità: ha un problema al tendine del polpaccio. Deve fermarsi. È il suo terzo «stop» da quando ha messo piede a Trigoria. Inizia la corsa contro il tempo per rimetterlo in piedi. La partita in casa contro il Palermo la vede in televisione, mentre gli esercizi che può svolgere riguardano solo la parte superiore del corpo. Lavora in palestra, soprattutto. Anche ieri è tra pesi cyclette.

Così, a cinque giorni dal derby, oggi forse toccherà per la prima volta il prato del centro sportivo giallorosso per provare a recuperare. Accanto a lui si allenerà il suo secondo, l’uruguaiano Goicoechea. Se Stekelenburg non riuscirà a dare risposte positive nei test delle prossime ore, sarà lui a prendersi la responsabilità di difendere i pali in un match difficilissimo: sarebbe solamente la sua terza partita in giallorosso. Anche per questo il preparatore Guido Nanni lo sta seguendo passo passo per tirargli fuori il meglio. Sta correggendo i difetti e affinando le qualità. Perché se è vero che il ragazzo è tra i più reattivi in circolazione, defe lavorare su alcune lacune tecniche. Goicoechea vuole una maglia da titolare, piace a Zeman e sta bene, anche se dovrà farsi da parte se Stekelenburg riuscirà a recuperare in tempo. L’olandese ha perso i derby giocati l’anno scorso e nell’ultimo fu espulso per un fallo su Klose. Se non dovesse farcela, con Lobont indisponibile, a sedersi in panchina sarà il Primavera, classe 1994, Svedkauskas.

E se Zeman spera di schierare il suo numero uno, Petkovic ha la certezza – salvo clamorosi imprevisti – di spedire in porta Marchetti. Capitolo biancoceleste, diciotto giorni fa. Nel riscaldamento pre-gara di Lazio-Milan il portiere accusa un fastidio alla coscia. Non ce la fa, cede il posto a Bizzarri. Poche ore dopo il verdetto: lesione al bicipite femorale della coscia destra. Ufficialmente deve stare fuori 7-10 giorni. Saranno più di due settimane. Il ventinovenne inizia le cure in Paideia e i medici fanno di tutto per rimetterlo in piedi nel minor tempo possibile. Dopo i rossoneri, salta i match con Panathinaikos, Fiorentina, Torino e Catania. In coincidenza con la penultima di campionato giocata dai biancocelesti aumenta il suo carico di lavoro, fino ad arrivare all’inizio di questa settimana, quando la sua forma fisica torna a dare risposte sempre più positive. Il lavoro di medici e preparatori è decisivo. Nell’allenamento di ieri Petkovic lo schiera, lo prova definitivamente nella squadra titolare. Non ci sono ancora certezze sulla sua presenza in campo contro il Panathinaikos, nel match di domani sera di Europa League, anche se il semaforo è ormai verde.

Marchetti difenderà di sicuro la porta biancoceleste nel derby di domenica, lui che ne ha già vinti lo scorso anno. Nella stracittadina vuole giocare da protagonista. E sfidare, a 110 metri di distanza, il suo rivale giallorosso. Che sia olandese o uruguaiano.


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