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IL ROMANISTA Il campione da zero a… 100

Totti

(C. Zucchelli) – Vecchia Roma o nuova Roma, vecchio Zeman o nuovo Zeman, l’unica certezza giallorossa è (da) sempre Francesco Totti. Pescara è solo l’ultima delle dimostrazioni di come non si possa fare a meno di lui. Lui che si diverte a mandare in porta in tutte le maniere Destro, lui che si diverte a rincorrere tale Romagnoli (non Alessio, sicuramente il più noto dei due), lui che si diverte, tanto, a prendere il pallone a due minuti dalla fine e a trascinarlo vicino alla bandierina in attesa del triplice fischio finale. Se associ il Siena a Francesco Totti ricavi 6 gol (4 in campionato e 2 in Coppa italia), un brutto cartellino rosso e una bottiglietta. Ma questa è un’altra storia: la storia che Francesco Totti, il giocatore con la media voto più alta in serie A (escluso Pelizzoli che però ha appena qualche apparizione quest’anno) domenica vuole riprendere è quella dei gol lontano dall’Olimpico che sono 100 totali considerando le partite in campo neutro.

La Roma ne ha bisogno, specie su un campo dove spesso e volentieri ha sofferto. All’Artemio Franchi di Siena, Totti ha giocato per la prima volta il 5 ottobre 2003, risultato finale 0-0, contro l’amico Cufrè e il futuro compagno Taddei. La curiosità è che uno dei due centrali difensivi bianconeri era Delli Carri, l’attuale direttore sportivo del Pescara: il tempo passa, i calciatori passano e smettono, lui è ancora qua. Già. Un anno dopo Francesco realizza due gol. La squadra non vince da tempo, c’è contestazione contro la famiglia Sensi e la netta vittoria per 4-0 è fondamentale. Doppietta di Montella e doppietta del Capitano: tocco semplice a porta vuota e scatto e tocco sotto su Fortin in uscita con rabbioso calcio ai tabelloni pubblicitari al posto della solita esultanza. Nella stessa annata( 2004/2005) le due squadre si affrontano anche in Coppa Italia: l’andata all’Olimpico finisce 1-2 e a realizzare il pareggio è proprio Totti al termine di una bella serpentina all’interno dell’area senese.

Al ritorno succede l’incredibile: è il 13 gennaio del 2005 quando Francesco Totti viene insultato e colpito da una bottiglietta lanciata dai tifosi della Roma. I fatti: la squadra ribalta immediatamente il risultato dell’andata, prima Dellas e poi lo stesso Totti con un gran destro in diagonale, portano sul 2-0 la Roma (gara che finirà 1-5). Dal settore ospiti comincia un infinito lancio di fumogeni in campo che costringono l’arbitro Morganti a interrompere la partita. Francesco si incammina verso i suoi tifosi nel tentativo di placare gli animi. Sulla pista d’atletica Totti è colpito da una bottiglietta e le frasi che riesce a decifrare sono tutto meno che complimenti. La faccia di Totti in quei secondi dice tutto, mai si sarebbe immaginato una reazione del genere nei suoi confronti. Più della rabbia c’è delusione negli occhi di chi, la Roma, l’ha sempre messa davanti a tutto. «I miei tifosi mi hanno insultato e tirato una bottiglietta. Non capisco perché e non penso di meritarlo. Sono molto avvilito. A fine stagione valuterò la mia situazione perché questa è una ferita troppo grande e non so se si potrà rimarginare», le sue parole al 90’ minuto. La ferita si rimargina e la storia, per fortuna, si chiude lì. Il successivo Siena – Roma, stagione 2005/2006, è la vittoria numero 9 del record di vittorie della banda Spalletti, quello della bombadi De Rossi dall’autostrada A1 e del pallonetto di Mancini, di Totti che lancia il girotondo sotto gli impazziti tifosi giallorossi. Dodici mesi dopo la Roma vince ancora a Siena, questa volta 1- 3 e Totti viene sostuituito ad un quarto d’ora dalla fine da Stefano Okaka che pochi minuti dopo realizzerà il suo primo gol in Serie A. Il Totti decisivo, in quell’occasione, non è Francesco ma Enzo, papà del numero dieci giallorosso. Durante il viaggio in pullman, la comitiva giallorossa rimane in coda per ore sull’autostrada a causa di un incidente mortale avvenuto pochi minuti prima. Viene chiesto al Totti più grande un consiglio su dove cenare, facile quanto chiedere al figlio di fare un gol o un assist. Sosta, abbuffata e 1-3 finale. L’anno dopo la Roma rimedia la sconfitta peggiore in terra toscana (3-0) e Totti va malissimo. Saltata per infortunio la Siena del 2008/2009,

Totti c’è ed è titolare dodici mesi dopo alla prima di Ranieri. Gioca unica punta con Pizarro trequartista: finisce 1-2 con reti di Mexes e Riise al 90’ minuto. L’ultima Siena – Roma, quella dello scorso anno, è giocata in un gelido lunedi sera e vede un grande (ma impreciso) Destro tra i bianconeri e una pessima Roma, capace di non fare un solo tiro in porta. Francesco gioca, male, 58’. All’Olimpico, invece, Totti ha gonfiato la rete del Siena due volte (2003/2004 e 2007/2008). Un bruttissimo episodio lega il Capitano al Siena e all’Olimpico: Ilary incinta di Cristian e “Ciccio” Colonnese e Tudor (che evidentemente ancora pensava al ” 4, zitti e a casa”) provocano dal primo minuto il Capitano giallorosso. Dopo un’ammonizione per scambio di scorrettezze con il croato, c’è la goccia che fa traboccare il vaso: Colonnese, per completare l’opera, si avvicina a Totti e mormora qualcosa contro il futuro figlio di Francesco che non ci vede più e lo colpisce al volto. Cartellino rosso, cinque giornate e la scena di Tudor e Colonnese che si danno il cinque, come a dire “missione compiuta“. Mentre nessuno oggi ha la minima idea di cosa facciano Tudor e Colonnese, Francesco Totti continua a fare ciò che più gli piace: nel piccolo stadio toscano domenica giocherà l’ennesima partita con la maglia della sua vita alla ricerca del gol numero 220 in serie A.


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