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IL MESSAGGERO Lamela punta sul 9

Lamela esulta dopo il gol


(M.Ferretti) Sette reti nelle ultime sei partite. Questo vuol dire che Erik Lamela, il miglior cannoniere della Roma, va a bersaglio senza fallire un colpo dal 7 ottobre, Roma-Atalanta. Dopo il gol rifilato alla squadra di Colantuono, quelli al Genoa, all’Udinese (doppietta), al Parma, al Palermo e alla Lazio. Otto le reti in totale, visto che prima di cominciare la magica sestina aveva bucato il portiere del Bologna. Con un dato singolare: El Coco, in undici occasioni titolare, per quattro volte (contro Bologna, Parma, Udinese e Lazio) ha portato in vantaggio la Roma, ma in nessuna occasione la squadra di Zdenek Zeman è riuscita a vincere la partita. Anzi, le ha perse tutte e quattro in rimonta. E, al di là della scaramanzia, stasera sarà il caso di cambiare rotta. O no? Arriva il Torino di Giampiero Ventura, che in trasferta ha subito soltanto quattro reti, e Lamela punta a salire (almeno) a quota nove nella classifica dei cannonieri, ad avvicinarsi al coetaneo El Shaarawy e, al tempo stesso, a regalare finalmente alla Roma punti pesanti. Dopo averlo aspramente criticato, Zeman («Un attaccante non deve giocare con le spalle rivolte alla porta avversaria», «Non ha capito niente di come deve muoversi») adesso lo ricopre di elogi, anche se non perde occasione per pungolarlo («Mi sta dando soddisfazioni, ma deve ancora migliorare», ha dichiarato ieri): ha capito, il boemo, di aver centrato l’obiettivo, cioè di aver azzeccato il ruolo giusto a un ragazzo che raramente in passato aveva giocato da attaccante, e sicuramente mai da attaccante esterno a destra. Zeman è partito deciso in avvio di stagione con l’idea di posizionarlo così largo a destra e non ha cambiato opinione neppure quando Lamela andava (tatticamente) per conto suo, aiutando pochissimo la Roma. Con il passare del tempo, Erik ha capito meglio come e dove muoversi anche se, ogni tanto, si fa ancora trovare fuori posizione nella fase di non possesso. Deve perfezionare, poi, i movimenti senza palla e deve imparare a entrare nell’area avversaria senza il pallone incollato al piede. Sono difetti legati alla novità del ruolo e, come tali, destinati a migliorare con il passare del tempo e con una sempre maggiore applicazione in allenamento. Nessuno, per carità, si lamenta, visto che Lamela ha già segnato due gol in più di quelli firmati complessivamente nella passata stagione. Per portalo via dal River Plate, la scorsa estate, la Roma, tra una cosa e l’altra, cioè cartellino e procuratori vari, ha sborsato circa 20 milioni di euro. Il ds Walter Sabatini, che era stato accusato di aver speso troppo, adesso se la ride, pensando che l’investimento si è ampiamente ripagato e che il valore attuale del ventenne argentino è sicuramente superiore al prezzo pagato. Lamela rappresenta una delle realtà più belle del campionato e, senza dubbio, la più scintillante certezza della deludente Roma, chiamata stasera a recuperare punti e posizioni per non cader ancor più nell’anonimato della classifica. Dopo la mazzata rimediata al derby, del resto, la gente romanista ha bisogno di ritrovare il sorriso: Lamela, se ci sei, batti un altro colpo.

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