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GAZZETTA DELLO SPORT Stangata su De Rossi: tre giornate e maxi multa

De Rossi colpisce Mauri

(A.Pugliese) Nessun sconto dal giudice sportivo, troppo grave il fatto per poter essere trattato in modo differente. Sono tre, dunque, le giornate di squalifica affibbiate ieri pomeriggio da Gianpaolo Tosel a Daniele De Rossi, per il pugno rifilato a Mauri nel derby di domenica. […]

A Trigoria E mentre Totti ieri era a Londra con Ilary per la finale del Master di tennis, oggi della questione De Rossi se ne parlerà a Trigoria, dove si prenderà anche una decisione sull’entità della multa (il massimale è il 30% dello stipendio mensile lordo, per Daniele potrebbe essere una stangata da 100-150.000 euro). Niente ricorso, invece, da parte della Roma contro il numero di giornate. Troppo grave e plateale quello che è successo, un’eventuale presa di posizione striderebbe con la rivoluzione culturale di cui la nuova dirigenza americana si fa portatrice dall’inizio della loro avventura in giallorosso. «Daniele è un punto di riferimento — ha detto invece ieri Alessandro Florenzi —. Se va via, la Roma e il calcio italiano perdono tanto. È un talento, uno dei centrocampisti più forti in circolazione. Dalla squalifica tornerà più forte di prima».

Scuse discusse Ma quel più forte sarà a Roma o no? Il derby ha finito con l’acuire i problemi di De Rossi. Idolatrato da sempre, «intoccabile» come solo Totti sa esserlo di più, ieri una parte della tifoseria ha cominciato a girargli le spalle, non perdonandogli il gesto delle «non scuse» alla gente giallorossa, al cospetto di quelle invece offerte a Mauri (gesto di grande valore umano, che fa onore a Daniele). A gennaio, è certo, il Psg busserà alle porte di Trigoria, anche se i famosi 25 milioni di euro non verranno offerti. L’ultimo mese pesa a livello di immagine, il Psg (con il Manchester City alla finestra) arriverà ad offrire al massimo 12-15 milioni. Prendere o lasciare.

Tra America e banca Intanto, però, la proprietà del club (60% americana, 40% Unicredit) si pone delle domande. Nelle stanze della banca si respira delusione e preoccupazione, con la convinzione che la Roma debba trovare al suo interno le soluzioni migliori. È vero che il programma degli americani è a lunga scadenza («Vincere in 5 anni»), ma è anche vero che dopo 14 mesi si sperava in qualcosa di diverso. Sabato arriverà a Roma l’a.d. Mark Pannes (Pallotta resterà negli Usa) per fare il punto e capire. In buona sostanza, dopo il derby sono un po’ tutti sotto esame: dai manager (ieri nell’etere romano Baldini e Sabatini erano gli imputati principali di un «disastro senza precedenti») a Zeman, che se dovesse sbagliare con il Torino vedrebbe la sua posizione a serio rischio (a Trigoria si spera di andare avanti con lui, ma si comincia anche a pensare a delle alternative). […]

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