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GAZZETTA DELLO SPORT Coppia doc: Marcos e Castan. La Roma ha già un super futuro

Castan Marquinhos

(A.Pugliese) – Il paradosso, alla fine, sembra proprio questo.Quella che fino a domenica era la peggior difesa della Serie A , è anche quella con il miglior futuro davanti a sé. Almeno nella coppia centrale, quella che ne costituisce l’architrave: Marquinhos e Castan, la coppia di brasiliani a cui Zeman sembra volersi affidare fino alla fine. Probabilmente, molto più Marquinhos che Castan, visto che il baby brasiliano ha sovvertito oramai tutte le gerarchie e sembra esser diventato il vero perno della difesa giallorossa.

Capofila La Roma, dunque, ha già in casa il suo futuro per quanto riguarda l’asse centrale della difesa. Marquinhos (18 anni) e Castan (26 anni)rappresentano infatti la coppia più giovane in assoluto di tutta la Serie A in quanto ad età media (22 anni e tre mesi), il che è davvero tanta roba. Nello specifico, le tabelle pubblicate a fianco dimostrano poi come sia abissale la differenza con tutte le altre squadre della massima serie, in particolar modo con quelle di vertice, i competitors della Roma: Fiorentina (26 anni e 6 mesi), Inter (27 anni), Juventus (28 anni e 5 mesi), Milan (31 anni e 2 mesi), Napoli (31 anni e 8 mesi) e Lazio (34 anni). Una garanzia per il futuro, insomma, su cui puntare ad occhi chiusi.

Poliedricità Del resto, Marquinhos e Castan in questo inizio di stagione giallorossa sono due delle note in assoluto più positive. Marquinhos ha corsa, elasticità, cattiveria agonistica e reattività; Castan senso della posizione e qualità tecnica, il che ne fa una coppia anche ben assortita (tra l’altro, uno è sinistro e l’altro è destro e anche qui si associano bene). E come se non bastasse, entrambi hanno anche dalla loro la poliedricità, visto che in caso di necessita possono anche «scivolare» a giocare da esterni: Marquinhos l’ha fatto — a destra — nelle sue prime due apparizioni in giallorosso (contro Bologna e Juventus), Castan ci ha giocato — a sinistra — due volte in Nazionale e lo aveva già fatto anche nel Corinthians. «Anche se so che in quella posizione non gli piace giocare», ha detto nell’ultima conferenza stampa Zdenek Zeman. Il che, tradotto, vuol dire che in giallorosso Leandro non giocherà mai a sinistra, ma sapere già in partenza che in casi di estrema necessità si ha una soluzione in più su cui poter contare, non è poi così male.

Predestinato Che l’ago della bilancia sia comunque Marquinhos, con i suoi 18 anni, è più che evidente. «Portarlo a Roma è stata una trattativa estenuante, ma ora va bene anche perché la società lo segue molto e gli sta vicino nell’adattamento — ha detto ieri Roberto Calenda, agente del brasiliano — Marcos ha una maturità importante, ha nel suo dna tutte le caratteristiche per far bene. Per giocare a quell’età in un ruolo determinante come quello di difensore centrale devi avere un carattere non indifferente. Ma bisogna volare bassi e dargli tempo di crescere. L’età è dalla sua, gli consentirà anche di fare degli errori». Ne arriveranno, è chiaro. Ma lo aiuteranno a diventare ancora più forte, ne siamo certi.

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