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GAZZETTA DELLO SPORT Caccia al mister X delle gare truccate. Gegic sotto torchio

Scena del crimine

(F.Bianchi/F.Ceniti) – Caccia al mister X. Almir Gegic oggi pomeriggio a Cremona si troverà di fronte al Gip Guido Salvini. Sono passati quasi 18 mesi da quando il giudice aveva firmato la misura di custodia cautelare nei confronti del serbo.

Il primo giugno 2011 l’inchiesta sul calcioscommesse era agli albori, nata per caso dopo la denuncia della Cremonese a causa dell’avvelenamento di alcuni giocatori. Per uno strano gioco del destino, da allora le indagini hanno fatto passi in avanti consistenti, ma l’episodio iniziale legato al tranquillante Minias è ancora avvolto nel mistero.

Ma non è questo che interessa gli inquirenti. Gegic allora era un perfetto sconosciuto, ora le sue parole potrebbero permettere il salto di qualità a chi indaga. C’è un passaggio della sua intervista alla Gazzetta, prima di costituirsi, che ha fatto sobbalzare chi sta scavando nel marcio del calcio italiano.

«Con Ilievski ho incontrato due volte all’hotel Tocqueville di Milano un tipo sulla sessantina che sembrava ben addentro ai meccanismi. È stato Bellavista a presentarcelo. Voleva venderci informazioni sicure sulle gare di A, partite truccate. In cambio voleva 600 mila euro. Troppi».

 

È il passaggio cruciale, quello che porterebbe l’inchiesta al cuore della Serie A. Ma la cosa più importante è questa: le dichiarazioni di Gegic s’incastrano alla perfezione con altri dati già in possesso della Procura di Cremona. Nelle scorse settimane il pm Roberto di Martino ha sentito per due volte Massimo Erodiani.

 

L’ex titolare di una ricevitoria di scommesse a Pescara ha raccontato molte cose. Il verbale, proprio per l’importanza delle notizie contenute, è stato secretato. Ma qualcosa è trapelato. Ci sarebbe l’indicazione di un mister X molto simile, se non identico, a quello descritto da Gegic. Un uomo tra 60 e 70 anni con radi capelli che aveva come ufficio proprio lo stesso albergo di Milano e chiedeva cifre sui 600 mila euro per le sfide di A. Insomma, il cerchio si stringe. Ma ci sono altri fronti importanti.

Segreti Chi indaga è convinto che il serbo può chiarire tante cose. E’ presumibile che tenti di ridimensionare la sua posizione, dando più risalto a quella di Ilievski (ancora libero) che tra l’altro aveva parlato anche lui di un mister X in un’intervista a «Repubblica». Ci sta, ma il materiale immenso in mano agli inquirenti non può essere eluso.

Ci sono intercettazioni, riscontri su movimenti e soldi pagati. Ma al di là di nomi nuovi, del fatto che Gegic secondo la Procura era a conoscenza degli spostamenti e degli affari compiuti da Ilievski (compresi quelli che riguardano la Lazio e il filone barese), molta attenzione sarà posta verso nuovi fronti. A Cremona sono convinti che nel giro delle scommesse ci fossero molti gruppi.

Interessa molto l’accenno ai fratelli Cossato (già nel mirino a Napoli) e i possibili calciatori coinvolti. Le parole del serbo, poi, «misureranno» anche i pentiti Gervasoni e Carobbio: potrebbero aver altro da raccontare. Sul fronte Siena, ad esempio. Quel «Carobbio mi ha detto che quasi tutti scommettevano» più che una pista è un’autostrada.

Non è un caso che il pm di Martino aveva già pensato di chiamare diversi giocatori dei toscani. Dirigenti compresi. A proposito di Siena: l’ex tecnico Antonio Conte attraverso i suoi legali è stato chiaro. Vuole sapere se davvero c’era qualcuno disposto a pagare Gegic purché parlasse di lui. Da oggi Salvini cercherà di dare le prime risposte.

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