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GAZZETTA DELLO SPORT La Roma sfata il tabù Olimpico. De Rossi-Osvaldo epurati da Zeman

Lamela e Florenzi

(R. Palombo)Zeman l’Epuratore affonda in un colpo solo Atalanta, De Rossi e Osvaldo. La prima deve recitare il mea culpa per quanto sa dilapidare in avvio di partita, gli altri due, ammesso ne abbiano voglia, facciano un esame di coscienza. Il tecnico, nella conferenza stampa successiva al 2-0 firmato Lamela e Bradley, riserva loro parole affilate come lame, aprendo ferite ben più profonde di quelle patite con l’umiliazione di una intera partita vissuta in panchina insieme a Burdisso, bocciato ma non cazziato. La Roma ne esce con un ritrovato quinto posto, con uno spogliatoio polveriera, con problemi quasi irrisolti e con uno Zeman più che mai nel cuore della gente. Quanto all’Atalanta, la terza sconfitta consecutiva ci poteva stare, ma certe occasioni non si possono e non si devono buttare via così.

Partenza horror Nei primi 17 minuti la Roma dovrebbe stare sotto 4-0. Stekelenburg compie due miracoli ipnotizzando Denis e respingendo su Peluso, poi Denis si ripete sbagliando mira da due passi e Moralez, che con la propria velocità mette in crisi la difesa giallorossa, coglie la traversa. Sembra di rivedere le sequenze horror dell’avvio di Juve-Roma, 0-3 al minuto 19. Un 4-4-2 che sa di 4-2-4, l’Atalanta gioca altissima, pressa i portatori di palla, sfrutta le incertezze di una difesa inedita e brasilera (Marquinhos però non dispiace) e trova molle opposizione anche a centrocampo, dove Tachtsidis commette troppi errori vanificando così la corsa e il sicuro impegno di Bradley e Florenzi.
Totti show Per far girare il match, ci vuole che le stelle non restino a guardare. E allora eccola lì la differenza: Totti si sfila dalla corsia di sinistra e arretra alle spalle di Lamela e Destro, per un tridente atipico ma letale. Il gol di Lamela arriva al termine di una triangolazione deliziosa e la successiva traversa di Destro, al termine dell’azione più bella, sancisce la resurrezione. L’Atalanta, che ha l’intero reparto difensivo in infermeria e si deve arrangiare con Matheu e Peluso centrali, subisce e lo farà anche all’inizio della ripresa, allungandosi ed esaltando così Totti, che a 36 anni sa ancora dettare legge negli spazi. Il gol della sicurezza, che con Zeman è sempre relativa, arriva un minuto dopo che Colantuono ha sostituito Moralez, per noi il migliore dell’Atalanta, con Bonaventura, prima di tre sostituzioni poco efficaci: Destro fa da solo, Consigli respinge corto, il tap in di Bradley, che per la cronaca ha ricoperto il ruolo con cui De Rossi aveva cominciato a Torino, chiude il discorso.
Errori e sussurri Al Bologna, sempre all’Olimpico, erano bastati gli ultimi venti minuti per ribaltare lo 0-2: qui, più o meno nel momento del primo gol di Gilardino, ci sarebbe l’1-2 di Denis, e il fuorigioco segnalato dall’assistente Vuoto è inesistente. Sull’1-0, peraltro, c’era un rigore netto per la Roma, Moralez su Lamela, ignorato da Banti. Gli epurati, infine, vengono visti bisbigliare in panchina. Chissà se De Rossi ha ricordato a Osvaldo di quando il 26 febbraio Luis Enrique a Bergamo spedì il cosiddetto capitan Futuro in tribuna, causa ritardo alla riunione tecnica prepartita. Stessa Atalanta di mezzo: solo che quella volta finì 4-1 per loro…


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