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CORRIERE DELLO SPORT Zeman: Gli arbitri decidono le gare

Zeman

(R. Maida) – La Roma si sta pericolosamente abituando a quei sinistri presagi che annunciano il temporale. E quando la pioggia è arrivata davvero, a bagnare l’Olimpico, si è capito che l’Udinese senza sei titolari avrebbe vinto la partita. E’ stata per certi versi una sconfitta più lacerante rispetto a quella contro il Bologna, anche se analoga nello sviluppo (dal doppio vantaggio alla catastrofe). Perché è una sconfitta di sistema, non individuale. Eppure l’alibi finale falsa ogni giudizio: un rigore molto severo ha giustiziato la Roma. Ed è proprio sull’arbitro Massa e sui collaboratori che si concentra Zeman nell’analisi della partita: «Ho rivisto le immagini. Il rigore non c’era. E’ il giocatore dell’Udinese ad allargare il piede per farsi toccare. Evidentemente non è stata una giornata fortunata per gli arbitri. Dicono che non decidano i campionati. Invece, anche pensando a quello che è successo a Catania, in gran parte ci riescono. Non solo. C’è una spinta su Osvaldo che nessuno ha visto sul gol del 2-1. E Armero ha sputato a Tachtsidis davanti al quarto uomo e non è stato punito. Questi sono episodi determinanti».

GLI ERRORI – Arbitraggio a parte, Zeman riconosce i limiti della sua squadra. Sul piano del gioco, splendido fino al 2-0, la Roma dura troppo poco per essere competitiva. E in difesa, o meglio nella fase difensiva, ricorda la pubblicità di una volta: tenera come un grissino. Adesso sono i numeri a esprimere una sentenza: 16 gol incassati in 8 giornate, due di media-partita, peggior rendimento di tutta la serie A ai livelli del Chievo. (…) «Quando non difendiamo insieme – spiega l’allenatore – diventa difficile. Abbiamo preso gol su due passaggi orizzontali sbagliati e perso equilibrio: correvamo all’indietro senza attaccare la palla. Purtroppo nel secondo tempo non siamo entrati in campo con il giusto spirito, con l’atteggiamento che si era visto prima. Avevamo cominciato molto bene, creando tre palle gol oltre alle due reti in mezz’ora. Poi, dopo aver preso il 2-1, ci siamo innervositi. Sapevamo che l’Udinese giocava bene in contropiede e non siamo riusciti a contrastarla».

LA CLASSIFICA – Lo scudetto oggi dista 11 punti, la Champions League è a +7. Zeman chiede di mantenere la calma: «Se guardo la prima mezz’ora non sono preoccupato. Potevamo andare sul 4-0. La Roma gioca un buon calcio ma non è concentrata per novanta minuti. Abbiamo perso già tanti punti in maniera sciocca e dobbiamo recuperarli. Bisogna crescere: soprattutto le palle facili vanno gestite con maggiore responsabilità. E noi non sappiamo gestire, a volte abbiamo paura perché il nostro calcio è differente. E questo sta diventando un’abitudine».

I SINGOLI – (…)«Ha qualità, è un giocatore importante e si deve inserire all’interno della squadra. Ovvio che non possa essere al cento per cento dopo il grave infortunio». E Lamela, che in passato aveva ricevuto tante bacchettate dal maestro, è diventato decisivo: «Sta trovando la porta. E per un attaccante è importante. Però ha sbagliato due reti ancora più facili di quelle che ha segnato». Non si sente di condannare Tachtsidis per l’espulsione: «Per me è stato il migliore in campo. Non ha fatto una cosa giusta ma bisogna tener conto del fatto che aveva preso uno sputo da Armero pochi minuti prima». Zeman non boccia neppure Pjanic («Finché eravamo compatti ha fatto una buona partita»). Sabato aveva assicurato che non era possibile farlo giocare vicino a Totti, ieri si è smentito nei fatti e anche nelle parole: «Avevo solo detto che Pjanic e Totti vicini creano problemi di costruzione e copertura. Ma ho tanti giocatori nella rosa, possono giocare tutti. Florenzi peraltro non stava bene»
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