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GAZZETTA DELLO SPORT Terzini, Roma ancora senza pace sulle fasce

Taddei

(A.Pugliese) –  Terzino, esterno o laterale. Chiamatelo come volete, ma la sostanza non cambia. La Roma americana è alla ricerca della soluzione ideale oramai da oltre un anno. Risultati? La scorsa stagione al limite del disastroso, quest’anno—almeno per ora— ancora interlocutori. A destra o sinistra non fa differenza, sulle fasce la difesa giallorossa non ha mai davvero convinto.

E a pensare che in futuro potrebbe anche tornare un certo José Angel, allora c’è da rabbrividire: ceduto in prestito gratuito con diritto di riscatto, «Cote» ha già ipotecato il posto di panchinaro anche in terra basca, con tre presenze (nelle prima 4 gare della Liga), tutte da riserva, ed un totale di appena 31 minuti giocati.

Invenzioni José Angel fu una delle tante magie dello scorso anno di Luis Enrique, richiesto espressamente dal tecnico asturiano e difeso a lungo, salvo poi doversi arrendere anche lui, Luis, all’evidenza dei fatti. Ma è proprio sugli esterni di difesa che lo scorso anno l’ex allenatore giallorosso si inventò mille peripezie, tra cui la più clamorosa fu Perrotta terzino destro. La prima volta a Milano (alla 2a di campionato, nello 0-0 esterno con l’Inter), esperimento ripetuto una settimana dopo in casa con il Siena (1-1) e naufragato definitivamente a Genova (k.o. con i Grifoni per 2-1). Sempre a destra, lo scorso anno, Luis puntò subito su Cicinho (titolare nella doppia sfida di Europa League con lo Slovan Bratislava), per poi provare a rilanciare il brasiliano strada facendo con la Fiorentina (in campionato, scelta completamente infelice, visti i risultati nel match e la settimana precedente di allenamenti). Altro flop totale.

Cambi di ruolo Come fu un flop la scelta di spostare l’unico vero esterno di ruolo, Marco Cassetti, al centro della difesa. Un’altra invenzione, un’altro modo per crearsi un problema sugli esterni, A conti fatti, l’unica vera intuizione positiva di Luis Enrique fu quella di spostare Rodrigo Taddei dalla mediana alla linea difensiva. Il brasiliano, alla fine, l’anno scorso è risultato l’esterno più efficace, seppure non nel suo ruolo. E anche quest’anno, quando chiamato in causa da Zeman (a San Siro, per l’infortunio di Balzaretti) ha risposto presente.

Attualità Già, Taddei. Chissà che non sia lui l’uomo nuovo a Cagliari per la corsia destra, considerando le prestazioni negative di Piris collezionate una dietro l’altra. Presentando il paraguaiano, il d.s. Walter Sabatini ha speso belle parole, che sul campo, però, ancora non si sono tramutate in fatti. Tanto che oggi in molti si chiedono se non fosse stato meglio, a questo punto, tenersi Aleandro Rosi, «regalato» quest’estate al Parma. Rosi anche lo scorso anno non ha convinto, ma ad inizio ritiro Zeman voleva puntarci. O, almeno, provare a capire se poteva funzionare. Poi si è arreso anche lui, ma vedendo il Piris di questo inizio di stagione, chissà che poi il boemo non sia pentito di quella scelta.

Sperando sperando Così, a conti fatti, l’unico vero esterno di valore che la Roma ha è Balzaretti, che sembra avere tutte le carte in regola per una stagione da protagonista. Sabatini è pronto a giurare anche su Dodò, una sua invenzione, ma in tre mesi il brasiliano è sembrato più un fantasma che un giocatore. Da valutare quando tornerà (ma quando?). E allora, magari, la sorpresa —e se lo augurano davvero in molti —potrà essere Marquinhos, già provato al posto di Piris alla fine di Roma-Bologna. E chissà che dopo più di un anno di esperimenti, non si arrivi alla quadratura del cerchio. O, almeno, quasi…

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