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CORRIERE DELLO SPORT Zeman: “Vogliamo regalarvi un sogno”

Zeman

(R. Maida) Il gigante buono, Tachtsidis, carica sulle spalle Totti, per esporlo davanti ai tifosi come un trofeo. La gente romanista canta, ammaliata. E’ l’immagine del trionfo di Zdenek Zeman, che sulla scelta greca e sulla posizione del suo capitano aveva puntato senza tentennamenti dal primo giorno di ritiro. Se la Roma ha galoppato a San Siro come non le succedeva da cinque anni – fronte Inter – è stato anche merito delle decisioni trasgressive del grande capo, meravigliosamente immutabile.Adesso si comincia a vedere il calcio che vuole lui. «Abbiamo fatto una buona partita – concede, con un mezzo sorriso – la squadra ha cercato da subito di vincere, contrastando l’Inter che forse era un po’ stanca dopo la coppa. A tratti la Roma è stata molto brava. Questo risultato ci deve dare la convinzione per giocare ad alti livelli, ma abbiamo margini di miglioramento». Zeman ha visto dei limiti nella gestione del pallone: «Ogni tanto ci siamo riposati lasciando la possibilità all’avversario di rubare palla e ripartire. Bisogna cercare di imparare da queste cose. Ma il comportamento dei giocatori mi ha soddisfatto». Dove può arrivare la Roma? «E’ difficile fare una valutazione dopo due partite. Dobbiamo credere nel nostro lavoro e provare a lottare per obiettivi importanti. Noi non dobbiamo sognare, ma far sognare gli altri… Se giochiamo in questo modo, di sicuro, possiamo mettere in difficoltà molte squadre». (…)

SPIEGAZIONI – In molti sembrano aver seguito la strada giusta. A cominciare da Florenzi e Marquinho, decisivi nella notte della rinuncia a Pjanic«Ma non è stata una scelta tecnica. Pjanic aveva problemi a un polpaccio, altrimenti avrebbe giocato. Devo dire però che Florenzi e Marquinho si sono comportati bene, interpretando il ruolo di centrocampista come piace a me. Florenzi poi può crescere tanto. Io voglio giocatori che aggrediscono, ripartono e cercano gli spazi. Non sono sorpreso, conosco le qualità dei miei giocatori»Ed era sicuro di poter convincere Totti ad abbandonare il ruolo di centravanti: «Ha fatto precisamente quello che doveva fare e quello che gli avevo chiesto di fare. Il suo posto è tra le linee, partendo dalla fascia sinistra. Diciamo che è un mezzo esterno. E’ un grande giocatore che noi cerchiamo di sfruttare». E’ piaciuto meno Destro: «L’ho messo sulla fascia per tenere basso il terzino dell’Inter (Nagatomo, ndi) e nel lavoro difensivo è stato attento. In fase offensiva dovrebbe collaborare di più con i compagni, soprattutto Osvaldo, e fare gol. Ma è solo questione di tempo».Sull’espulsione di Osvaldo si tappa la bocca: «Meglio che non parli. E’ stata eccessiva».
TRASVERSALE – Dopo diciassette anni ha battuto l’Inter. Ha preso elogi da Moratti, che ha ammesso di averlo cercato più volte, e persino dalla curva nord di San Siro, che ha sollevato uno striscione («Zeman icona del calcio pulito») molto significativo. La serata perfetta: «Vincere qui ha un sapore speciale. Ringrazio i tifosi di San Siro e spero che tanti altri la pensino come loro. Il calcio dev’essere pulito e divertente. Quanto a Moratti, non l’ho visto ma dico grazie anche a lui per la stima». Nessuna preoccupazione infine per la Lazio in testa alla classifica a punteggio pieno:«Alla Lazio penserò solo prima del derby, adesso mi interessa solo il Bologna che è il nostro prossimo avversario». (…)
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