Le prime giornate di un campionato possono davvero essere più false nei verdetti di una banconota a volte. Ed in quel caso, ci sono pochi metodi per scoprire l’inganno. La Roma arriva alla gara con il Catania con un filotto impressionante nel precampionato, vittoria nella presentazione con l’Aris Salonicco (e 35.000 spettatori) ma non va oltre il pari: squadra da buttare, Zeman non adatto, mercato da 4, stagione fotocopia alla precedente. L’Inter cambia molto,scambia Cassano, stenta in Europa League con due gare casalinghe da brividi ma una roboante vittoria a Pescara la candidano ad antagonista della Juve. Si arriva alla sfida di San Siro senza pronostico o quasi, una Roma in difficoltà mentre la StraInter vola e la Juventus non può attendere. Il resto è storia: Roma sfavillante, Inter annichilita, Stramaccioni da Genio a brocco, Zeman da brocco a “4-3-3 sbrocco pe te” again e da cornice lo stadio che si svuota a quindici minuti dalla fine. L’equilibrio non è mai stato una nostra grande virtù e spesso e volentieri nei giudizi, la lucidità è stata smarrita durante il ragionamento. Ma un pò di buon senso lo dobbiamo mostrare, bisogna credere nella bontà del lavoro fatto e dargli modo e tempo di venir fuori. A Dicembre, è bastata una convincente vittoria con il Bologna per far ricredere tutti su Luis Enrique mentre dopo il pareggio di Catania, qualcuno avrebbe rimandato Zeman a Pescara. Calma e gesso signori miei, perchè sull’altalena, se non ti tieni in equilibrio, rischi di cadere, stramazzato al suolo.
Andrea Di Carlo