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CALCIOSCOMMESSE Guberti: “Mi ritrovo in una situazione ridicola. Le mie prove cancellano quello che ha detto Masiello. Credo nella giustizia”

Stefano Guberti

Dopo essere stato condannato a tre anni di squalifica durante il processo per lo scandalo calcioscommesse, Stefano Guberti, continua la sua lotta per dimostrare la sua innocenza. A questo proposito, l’attuale giocatore della Roma, è intervenuto durante il programma “La città nel pallone” in onda sui 99.8 di RadioIes per parlare della sua situazione. Ecco le sue parole:

Che momento è per Stefano Guberti?

“E’ un periodo duro, mi trovo in una situazione ridicola. Non avendo fatto nulla, sto combattendo per capire come possa essere finito in questa faccenda. Masiello, mio ex compagno, mi ha messo in mezzo per una gara: secondo lui ho cercato di sistemare la partita. Io posso dire che ho due testimoni che possono andare contro a quello che ha detto Masiello. Il giocatore ha cercato di deviare le indagini, cercando di tirare in mezzo molti calciatori. Il tutto per cercare di non aggravare la sua situazione”.

Figli e figliastri?

“Spero che la giustizia sia uguale per tutti. Io ci credo ancora. Una domanda è nella mia testa: eravamo in 9 contro quello che ha detto Masiello, e io sono stato l’unico per cui Masiello è risultato attendibile. Per questo motivo ripeto che è stata una situazione assurda.
Io ho portato le testimonianze scritte di persone che erano lì con me, nel momento in cui Masiello mi ha accusato. Ho cancellato qualsiasi cosa detta da Masiello con le prove, ad esempio il fatto che si era detto che la Samp, aveva un premio salavezza per me, cosa assolutamente non vera”.

Masiello perchè ha tirato in ballo il tuo nome?

“Lui è stato accusato di 10 illeciti. Quello che ha fatto lui è stato accollare le responsabilità ad altri per vedersi abbassare la pena. Anche perchè nella giustizia sportiva più parli e più si abbassa la pena”.

Rapporto con Masiello?

“Io difficilmente stringo amicizia con i compagni sin da subito. Nella stagione a Bari, 9 gol in 19 partite, mi hanno spinto ad avere un rapporto tranquillo con tutti. Aggiungo però che, una volta andato via da Bari, pur avendo il numero di Masiello non l’ho mai più chiamato”.

Roma?

“Mi sto allenando ma devo dire che la mia testa non è libera al momento. Mi capita spesso di pensare alla situazione, mi alleno per potermi sfogare, ma la situazione è veramente difficile. Inoltre io, secondo l’accusa, sono l’unico che ha perso dei soldi. Io non sono mai stato sentito dalla procura della Repubblica di Bari, perché Masiello non è risultato credibile. Quindi si è evinto come io non entrassi in tutta la faccenda. Voglio fare chiarezza, io non c’entro nulla. Masiello non parla di Guberti nei primi 4 interrogatori. Solo dopo, inventandosi molte cose, ha cambiato la sua versione dei fatti aggiungendo il mio nome”.

De Rossi e Totti ti hanno detto qualcosa?

“Tutti e due mi hanno chiesto come stavo e cosa era successo. Mi sono stati vicini anche se mi hanno conosciuto poco. Anche loro sanno che non avrei mai potuto fare una cosa del genere”.

Fonte: RadioIes, La città nel pallone

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