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GAZZETTA DELLO SPORT Avanza il jolly De Rossi. L’Italia sprinta in mezzo

Daniele De Rossi

(M. Graziano) – Quattro campioni del mondo per rimanere aggrappati a un’Europa che spesso ci respinge malamente. Tutti insieme, dal primo minuto: Gigi Buffon, Andrea Pirlo, Daniele De Rossi e Andrea Barzagli. Protagonisti nel 2006, ancora oggi il top del nostro calcio. Gigi è il miglior portiere del pianeta, Andrea porta sistematicamente a scuola il dirimpettaio di turno, Daniele è uno dei pochissimi italiani con un grande mercato all’estero, e infine Barzaglione, difensore numero uno dell’ultimo campionato. (…)

SOLO PIEDI BUONI Intanto godiamoceli, teniamoceli stretti e speriamo che facciano ancora in tempo a lasciare un segno importante in un torneo che non ci vede più padroni del nostro destino.Stasera, in particolare, riscopriamo il potenziale tecnico di un centrocampo che recupera appunto De Rossi accanto a Pirlo, Marchisio e Thiago Motta. Il «rombo» sul quale Prandelli ha di fatto fondato la sua rivoluzione «culturale»: modello spagnolo come riferimento; al bando i portatori d’acqua specializzati; «lavoro sporco» da distribuire fra piedi buoni. Strada che fa a pugni con la tradizione italiana, ma possibile quando si hanno a disposizione giocatori come Marchisio e De Rossi, eccezionali in entrambe le fasi. Già, perché il più felice del ritorno al 4-3-1-2, è proprio il Principino bianconero, condannato a un lavoro massacrante nel 3-5-2, là in mezzo a «proteggere» Pirlo e a compensare il passo meno dinamico di Thiago Motta.Con De Rossi la musica cambia.

CAPITAN FUTURO…AZZURRO Dopo due straordinarie prestazioni al centro della difesa, il giallorosso (che ieri ha viaggiato accanto a papà Alberto, tecnico della Primavera della Roma) torna dunque nel cuore del gioco. Il suo habitat naturale? Sì, nel club, dove è lui a «comandare» le danze. In azzurro, invece, uno più uno non fa sempre due, ovvero Pirlo più De Rossi non raddoppia automaticamente la «quota fuoriclasse». La coppia non è delle meglio assortite, questo è evidente. Senza Pirlo, la media voto di De Rossi in mezzo al campo è 6,38 (16 partite), cala invece a 6.01 nelle partite (41) disputate accanto al fuoriclasse bianconero.

EREDITA’ Il romanista si adegua, non lo farebbe per nessun altro: solo in Pirlo riconosce un giocatore superiore in quel ruolo. Mantiene comunque alto il suo rendimento generale, e al momento è la cosa di gran lunga più utile per l’Italia, perché a casa non è rimasto nessuno in grado di fare meglio, sia in regia sia come interno. «Ovunque mi mettono, gioco per essere il più bravo del mondo», è la mentalità di un campione meraviglioso, «capitan futuro» nella Roma… e anche in Nazionale: dopo Brasile 2014, Buffon e Pirlo saluteranno l’azzurro e toccherà infatti a De Rossi indossare la fascia più ambita da un calciatore italiano.

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