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CORRIEREDELLOSPORT.IT Luis Enrique: “Me ne vado perche sono troppo stanco”

Luis Enrique

ROMA – Luis Enrique va all’attacco anche in sala stampa. L’allenatore della Roma (ancora per qualche ora), va in pressing sui tanti giornalisti presenti: “Oggi le regole le detto io – dice Luis Enrique -. O facciamo come al solito, come volete voi: o parlo io con il cuore, poi però rispondo solo a cinque domande.Parlate tra di voi, mettetevi d’accordo. Questa è la conferenza stampa, cosa volete fare”. Dopo un paio di minuti di imbarazzo, Luis si decide a parlare: “Inizio con una piccola critica, perché oggi è l’ultimo giorno e non voglio neanche arrabbiarmi. Due giorni fa ho fatto una riunione con la mia squadra e il mio staff per dire cosa pensavo cosa sentivo, è stata un’avventura bellissima, ho fatto questo saluto ai calciatori in spagnolo perché volevo parlare con il cuore e quello è stato un gesto che mai rivelerò e rimane lì. La critica è per tutto quello che è uscito dopo, quello che si è detto è una bugia, tutto quello che si è detto che io avevo detto ai calciatori è una bugia. Io ho un foglio con tutto quello che ho detto ai calciatori ed è anche registrato. Mi dà un po’ fastidio, dovrei essere abituato perché è quello che è sempre successo. Sicuramente questo è un bel posto ma è un posto che ha bisogno di un po’ di aiuto, e vorrei che il mio successore non debba subire questo”.

L’AMAREZZA – Luis Enrique è un fiume in piena. Un lungo monologo di più di cinque minuti: “Per me è stata una bellissima esperienza allenare questa squadra, non mi sono mai pentito di rappresentarla come allenatore, la mia famiglia è contentissima di stare qua, li ho dovuti convincere ad andare via perché speravano che sarei rimasto. Ho sempre avuto il rispetto massimo per i tifosi, ho sempre avuto un bel rapporto con loro. Me ne vado perché sono molto stanco, ho dato il 100% in questa stagione, anche quando ero giù ho pensato di rimanere, ma ora che è finita la stagione, dopo l’estate non penso che ritroverò la forza. Il prossimo anno non allenerò sicuro, devo pensare a recuperare questa forza. Per me è stata un’avventura bellissima, difficile, ho speso tutta la mia energia cercando di arrivara a un bel porto. Se parliamo di risultati certo che il mio lavoro si deve giudicare dai risultati, ma quando mancavano 3-4 partite stavamo lottando per il terzo posto, certo poi non ci siamo riusciti, ma non penso che sia una stagione molto brutta, penso soprattutto a cose che non potete vedere perché non siete agli allenamenti secondo me questa squadra è migliorata tantissimo. Ringrazio tutti i giocatori che si sono impegnati tantissimo. Sicuramente ci sono tifosi che non capiscono quello che faccio, ma prima di tutto penso che sono onesto con me per primo e poi con la società e i tifosi ho sempre detto che non sarei stato aggrappatto alla sedia, non voglio iniziare una stagione in cui alla minima difficoltà sarei io il colpevole. Auguro a questa società tanti risultati, tanti successi. Non ho nessun rimprovero da fare a nessuno, se ho fatto qualche sbaglio, chiedo scusa perché qualche volta uno ha la sua personalità, ma continuo a essere convinto che in Italia si può giocare un bel calcio e che il modo migliore per giocare a calcio è all’attacco. Sicuramente devo migliorare la fase difensiva, e state tranquilli che lo farò. Un grande orgoglio essere l’allenatore della Roma, niente di più”.

TOTTI – Inevitabile la domanda sul rapporto con Totti: “Ieri ho fatto una battuta a quelli del Tapiro d’Oro. Ho parlato così tanto di Francesco che me ne sto innamorando, mia moglie comincia a preoccuparsi – ha detto scherzando Luis Enrique – È stato molto speciale, dall’inizio ho avuto una bellissima sensazione con lui. A inizio allenamento dopo un esclusione gli ho detto che non avevo nessunissima guerra con lui, anzi. È stato un piacere con Francesco, è un campione”.

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