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CALCIO SCOMMESSE Serie A rischio

Salvatore Masiello

Il re degli autogol collabora: oggi Andrea Masiello – il difensore del Bari che ha ammesso d’aver venduto la sua partita a un sedicente emissario del Lecce – sarà interrogato ancora. Ed è l’intera serie A che inizia a tremare. Se ieri Masiello ha aiutato gli inquirenti a individuare il“mister x” che, spacciandosi per un dirigente del Lecce, gli offri soldi in cambio della combine, da oggi la sua collaborazione può aprire nuovi scenari. Per capirlo basta leggere l’elenco, firmato dalprocuratore Antonio Laudati, delle partite su cui indaga la procura di Bari. Elenco spedito alla procura di Cremona soltanto due mesi fa: “Segnalo che questo Ufficio sta procedendo per il reato di associazione per delinquere, finalizzata a frodi sportive commesse in questo distretto, e collegate alle partite del campionato di calcio di serie A dello stagione 2010-2011: Milan-Bari (13 marzo 2011), Bari-Chievo del 20 marzo, Bari-Sampdoria del 23 aprile, Bari-Roma del 1 maggio, Palermo-Bari del 7 maggio, nonché per reati collegati alla criminalità organizzata”. Ieri a Masiello sono state mostrate delle fotografie, per indentificare il misterioso emissario del Lecce che avrebbe pagato circa 300mila euro per comprare il derby che assicurò la salvezza ai salentini. Masiello, che ha detto di non conoscere il suo nome, avrebbe riconosciuto l’uomo in fotografia. Il difensore ieri è stato interrogato per ben due volte, prima dal gip Giovanni Ab-battista e poi dal pm Ciro Angelillis. E i punti oscuri da chiarire, come emerge dagli atti d’indagine, sono davvero molti.

TROVAMI CONTE Il 24 marzo 2011 un cronista sportivo barese, Antonello Raimondo, viene contattato da Antonio Bellavista (ex Bari), indagato, che intende parlare con l’ex allenatore del Siena, oggi alla Juventus,Antonio Conte: “Bellavista chiede a Raimondo se può contattare Conte, allenatore del Siena, per sapere se sia contattabile’ perla partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. Raimondo, che segue il Bari perla sua professione è amico di Bellavista da molti anni e conosce Conte, che prima del Siena ha allenato il Bari, ma, stando al brogliaccio, non mette in contatto i due. Nell’atto si legge che il 25 marzo “Raimondo informa Bellavista di non essere riuscito a contattare Conte e di avergli mandato un messaggio. Bellavista chiede di provare con Giorgio (Perinetti, ex ds sportivo del Bari che, in quell’anno, era con Conte a Siena, ndr) ma Raimondo dice di no e consiglia di provare Fagiano (Daniele Faggiano, ds al Siena, ndr). Bellavista dice di provare”.

L’ANONIMO II brogliaccio – che è negli atti della procura di Cremona – è doppiamente importante. Da un lato perché viene inviato in busta chiusa, da un anonimo, alla procura di Bari: è il 31 gennaio 2012 e il procuratore di Bari, Antonio Laudati, firma immediatamente la delega, destinata ai carabinieri, per indagare sull’episodio. E l’episodio si lega a una partita che – sia secondo la procura di Cremona, sia secondo la Giustizia sportiva, che per la vicenda ha già comminato alcune squalifiche – è fortemente sospetta: il Siena allenato da Conte, pochi giorni dopo, il 27 marzo, vince per 4-0 con il Sassuolo. Conte non è indagato ma la procura barese, da tre mesi. ha affidato ai carabinieri il compito di approfondire il contenuto di queste telefonate.

DUE “ZINGARI” PER BARI – SAMP Tra le spiegazioni che Masiello deve fornire al pm Ciro Angelillis c’è anche la presenza di due uomini, del clan degli “zingari”, a Bari prima di un’altra partita sospetta: Bari – Sampdoria, vinta dai blucerchiati, per uno a zero, il 23 aprile 2011. Per manipolare l’incontro in questione, il calciatore barese Marco Rossi, ha parlato di un’offerta di 400mila euro. Secondo gli inquirenti, nelle ore precedenti l’incontro, l’ex calciatore della Samp, Stefano Guberti, potrebbe aver incontrato Masiello. E non solo loro, stando all’informativa dei carabinieri. “Dagli elenchi dei pernottamenti acquisiti presso l’hotel Una Regina’ di Tórre a Mare – si legge negli atti – è stato appurato che Hristian Hilievsky e Janez Novak avevano occupato rispettivamente le stanze 604 e 605”. II 21 gennaio di quest’anno, Marco Rossi, subito dopo l’interrogatorio, parla al telefono con sua madre: “Ma’ non dormo da mesi, mi hanno chiesto di tutte le partite… ho parlato con il procuratore… a Bari sta un casino della madonna perché sono coinvolti tutti, la mafia, gli imprenditori… purtroppo tutti hanno parlato… ora ho parlato anch’io prima che fosse troppo tardi… me l’ha consigliato l’avvocato, non sapevo più a chi chiedere consiglio”. E inizia a piangere. Prende la cornetta la sua fidanzata, che parla con la madre del calciatore, e la telefonata, secondo gli inquirenti, è “estremamente rilevante sotto il profilo probatorio”: “Masiello è andato per l’ennesima volta, perché non era la prima (…) che andava a rompergli le scatole… è andato a chiedergli… dai c’è questa combine, facciamo è tutto tran *** Segnalata ai pm Chievo-Siena 1-1 del 25 marzo 2012 quillo e sono soldi che… scommetteranno all’estero… Masiello gli aveva detto ti diamo 30 mila euro e però a quanto pare (…) poi ha ridato i soldi e Masiello è andato di nuovo a chiedergli altre volte di partecipare, ma lui ha sempre detto no, sia il derby che la partita con il Bologna”.

LE BOTTE CON GILLET Marco Rossi interrogato dice di una lite tra Gillet e Masiello. “Si sono presi a botte?” chiede il pm, “Sì, davanti allo stadio”, risponde Rossi. Secondo Angelillis i motivi della lite potrebbero risiedere nella condotta di Masiello ma, risponde Gillet, si trattò soltanto di un diverbio per motivi sportivi.

Fonte: Fatto Quotidiano

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