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CALCIO SCOMMESSE Parlano i “compari” di Masiello!

Calcio Scommesse

Gianni Carella e Fabio Giacobbe avrebbero confessato al pm Angelillis e riconosciuto nell’impenditore leccese (“Sono pronto a chiarire”), l’uomo che avrebbe versato 250mila euro per taroccare Bari-Lecce. Tirati in ballo gli ultrà che avrebbero fatto pressioni per far perdere ai biancorossi alcune partite in cambio di denaro.
I “soci” di Andrea Masiello hanno parlato a lungo. Avrebbero confessato. L’inchiesta della Procura di Bari sul calcioscommesse chiude così la settimana con un ulteriore punto a favore della Procura che, dopo la confessione del’ex capitano del Bari, da giovedì sera agli arresti domiciliari, il venerdì ha incassato le confessioni dei due “soci” Gianni Carella e Fabio Giacobbe, arrestati lunedì scorso. Anche loro avrebbero riconosciuto in Carlo Quarta il “Mister X” che avrebbe consegnato 250mila euro per taroccare Bari-Lecce. La società giallorossa a questo punto sarebbe nei guai. Per ore Carella e Giacobbe nel carcere di Bari hanno raccontato al pm Ciro Angelillis la loro verità e ora si aspettano che il gip Giovanni Abbattista li mandi ai domiciliari, come è successo per Masiello, ora nella sua casa di Bergamo. La decisione del giudice si conoscerà domattina.

CONFESSIONE — Le confessioni di Carella e Giacobbe – dicono fonti ben informate – hanno fornito ulteriori riscontri alle ammissioni fatte da Masiello nei tre interrogatori a cui l’ex difensore biancorosso è stato sottoposto in 24 ore, e hanno fornito nuovi spunti investigativi. A cominciare dall’identità del Mister X salentino, indicato nell’imprenditore Carlo Quarta, che avrebbe dato al tridente Masiello-Carella-Quarta i 250 mila euro per truccare il derby Bari-Lecce (finito 0-2) del 15 aprile 2011. “I soldi – avrebbero confessato i tre al pm Angelillis – erano contenuti in una busta e avvolti da fascette”. Nella partita, durante la quale i giallorossi guadagnarono la salvezza in A, Masiello ha ammesso di aver fatto volontariamente autogol in cambio di 50mila euro consegnati nelle sue mani e dei 180 mila euro che si spartirono Carella e Giacobbe. La consegna del denaro avvenne in un hotel alle porte di Lecce il 22 agosto 2011. Quarta, che ha assieme al padre un’azienda di generi alimentari e di forniture dolciarie, è candidato per una lista civica collegata al Pdl al Comune di Lecce. E’ un volto noto della movida salentina ed è molto vicino ai figli del patron del Lecce, Semeraro. Negli atti giudiziari precedenti le confessioni dei tre è indicato da un indagato come un amico del figlio del presidente del Lecce, Giovanni Semeraro. Ma sul punto il presidente dei giallorossi ha da subito affermato che la società è “completamente estranea” a qualsiasi combine. Negli interrogatori di Carella e Giacobbe (secretati dal pm) si sarebbe parlato anche delle pressioni fatte dagli ultrà per far perdere ai biancorossi (già retrocessi) alcune partite per vincere le scommesse e Carella, in quattro ore di audizione, avrebbe tirato in ballo alcuni calciatori del Bari che avrebbero preso soldi per truccare alcune partite.

 

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