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REPUBBLICA.IT. A rapporto da Luis Enrique. De Rossi pronto per l’Inter

Luis Enrique

ROMA – Ci ha pensato tutta la notte, ha sbollito la delusione e poi ha chiarito tutto con i giocatori. Lungo faccia a faccia all’interno dello spogliatoio giallorosso dopo la rovinosa caduta di Cagliari. Un confronto, molto duro, tra il tecnico e la squadra per fare il punto della situazione e iniziare a preparare la delicatissima sfida di sabato all’Olimpico contro l’Inter dell’ex Ranieri: partita anticipata alle ore 15 per il rischio maltempo.

I DUBBI DI LUIS – “Così non si va da nessuna parte, sono molto deluso”. Questi i dubbi di Luis Enrique emersi nella notte del Sant’Elia: gioco, uomini, tenuta, capacità di adattamento al modulo. La Roma affondata a Cagliari nel peggiore dei modi possibili, trascina con sé anche lo sguardo sicuro che il tecnico spagnolo aveva abituato ad esibire anche nelle disfatte. Lasciando spazio alle prime crepe: “I problema non sono psicologici, ma tattici: vedremo se riuscirò a migliorarli”. Un pensiero in equilibrio pericolante tra la sfida e la resa.

FUORI DA TUTTO, ALLARME “DIFESA”  –  Coppa Italia e Europa League abbandonate con colpevole anticipo, la zona Champions lontana 10 punti. Con l’inizio di febbraio, quando alla fine della stagione mancano ancora 4 mesi, la Roma di Luis Enrique ha già abbandonato di fatto qualunque traguardo. Sette sconfitte in campionato, già nove stagionali nelle 24 partite disputate: più di una sconfitta ogni tre match. Impossibile che il bilancio

non preoccupi anche il tecnico asturiano. Che, se alla vigilia predicava di “aspettarsi di vincere sempre”, a Cagliari si è dovuto scontrare con una realtà completamente diversa. E capace di incassare 4 reti da quello che, fino a ieri sera, era il peggior attacco del campionato insieme al Chievo. Inevitabile, con la squadra scriteriatamente schierata nella metà campo avversaria. E non è certo la prima volta: gli ultimi 3 k. o. della stagione, contro Fiorentina, Juventus in coppa Italia e Cagliari, hanno portato complessivamente 10 reti al passivo. “Ma le colpe sono di squadra, non solo di un reparto”, giura il tecnico.

TOTTI: “COLPA DELLA SQUADRA”  –  In fondo, la squadra fatica a tradurre sul campo le indicazioni del tecnico. Anche Totti non ha potuto nascondersi, esponendosi però in difesa del tecnico: “La responsabilità me la prendo io, noi attaccanti dovevamo fare di più, parte tutto da noi, dovevamo fare più pressing. La colpa è al 90 per cento della squadra”. Non senza una puntualizzazione: “Quando dai il cento per cento per aiutare i compagni in fase difensiva poi è difficile fare gol”. E con il tecnico è ancora saldamente schierata tutta la squadra, che  –  a differenza di un anno fa con Ranieri  –  non ha dubbi sulla bontà delle idee di Luis.

KJAER-ANGEL-BOJAN: BOCCIATI  –  L’indice delle critiche, anche per questo, più che sul tecnico viene in queste ore puntato su alcuni singoli. Su tutti, il disastroso Kjaer di questo inizio di 2012. Forse il peggiore a Cagliari, tra fuorigioco sbagliati e marcature allegre, che hanno spianato la strada a due dei quattro gol della serata. Ma anche il fragilissimo José Angel, costato 5 milioni e già bocciato, anche in Sardegna. Timido, impacciato, impalpabile, proprio come un altro spagnolo: quel Bojan arrivato tra gli squilli di tromba e ormai al limite dell’emarginazione: solo 3 reti, l’ultimo al Novara, tre mesi fa, poi più nulla. Nel senso più assoluto. Delusioni che pesano su una squadra senza alternative di qualità.

ASSENZE PESANTI E RINNOVO IN BILICO  – 
 Senza Burdisso da novembre. Poi, anche senza De Rossi e Osvaldo. Il miglior uomo di ogni reparto ai box, da troppo tempo. Alla radice delle difficoltà della Roma anche le assenze. A cui, però, è mancata la forza di trovare alternative sul mercato nel mercato di riparazione: “troppo immobilismo”, l’accusa diffusa nell’etere dai tifosi. Il solo Marquinho in arrivo, via Borriello e Pizarro. E la sensazione che la squadra non abbia saputo colmare le lacune sulle fasce (detto di José Angel, Rosi e Taddei non bastano) e in difesa. Per rivedere Osvaldo al centro di un attacco che senza di lui non ha stentato solo col Cesena, servirà attendere almeno fino a Siena-Roma. Con l’Inter sabato tornerà invece tra i convocati De Rossi. Appeso, anche, alla questione rinnovo. “Rimango possibilista, ma non è una trattativa conclusa”, l’unica concessione sul tema di Baldini. Abbastanza per alimentare speranze e timori. Anche fuori dal campo.

MARQUINHO: “CONVINCERO’ LA ROMA A RISCATTARMI” –  Prima parole di Marquinho da romanista: “Il mio obiettivo ora è convincere la Roma a riscattarmi – spiega a ‘Globoesporte’ – Ho scommesso tutto su questa nuova avventura, farmi notare era tutto quello che volevo e ora tocca a me approfittare di questa occasione. Ho pure venduto la mia casa di Rio perchè nei miei pensieri c’è solo la voglia di rimanere in Italia. Ho sempre sognato di giocare in un grande club europeo e quando è arrivata la proposta della Roma ho capito che era il momento di lasciare il Brasile. Teoricamente ho sei mesi per convincere la Roma ma in realtà sono quattro perchè a maggio finisce il campionato. Il mio primo viaggio in Italia e’ stato comunque positivo, ho avuto modo di conoscere i dirigenti che mi hanno tranquillizzato. Mi hanno detto che mi hanno preso per giocare ed e’ quello che farò”.

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