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GAZZETTA GIALLOROSSA. Sabelli: “Potevamo vincere 3-0 e il mio rosso non c’era”. Pigliacelli:”Non sempre la palla va dentro, mi ispiro a Casillas”

Sabelli e Pigliacelli

Con la Primavera impegnata fino in fondo nel torneo di Viareggio, la redazione di Gazzettagiallorossa.it ha contattato i due protagonisti giallorossi Mirko Pigliacelli e Stefano Sabelli per una simpatica intervista doppia focalizzata sul momento della squadra e non. Ecco le loro dichiarazioni:

Roma-Santos Laguna?

Pigliacelli: “E’ stata una partita strana. Noi abbiamo giocato come al nostro solito creando tante palle gol e loro erano un ottimo avversario e sono riusciti con due contropiedi derivati da qualche errore nostro ad andare in vantaggio e vincere la partita”.

Sabelli: “Sicuramente è stata una partita diversa dalle altre, ci siamo innervositi perche non ci veniva niente e abbiamo sbagliato tanto sotto porta. Loro sono stati bravi e fortunati a trovare gol su un errore nostro, da li la partita è cambiata, per fortuna in 9 abbiamo preso solo due gol contro una squadra che giocava bene”.

Sfortuna?

Pigliacelli: “No, non è sfortuna, siamo una squadra che crea tanto in fase offensiva e capita spesso che ci presentiamo davanti alla porta. Potevamo sicuramente fare meglio, ma io penso che intanto l’importante è che arriviamo sotto porta e che proviamo a concludere. Purtroppo come in questa occasione non sempre non sempre la palla va dentro”.

Sabelli: “Potevamo chiudere la partita sul 2-0 o 3-0 e non avremmo rubato niente. Purtroppo non siamo stati bravi a fare gol, e contro una buona squadra come quella le paghi certe situazioni”.

Espulsioni?

Pigliacelli: “Dal campo non si vedevano bene, poi le ho riviste dalla tv: Politano ha fatto un intervento duro, ma il rosso è stato eccessivo, stessa cosa per Sabelli, non mi sembrava così grave”.

Sabelli: “Matteo Politano forse era solo da richiamare, le mie ammonizioni ci potevano  stare e non stare, ma per me l’espulsione di Matteo non c’era e io ho fatto due falli e sono stato punito due volte”.

Proseguo?

Pigliacelli: “Credo che possiamo ancora far molto bene. Anche l’anno scorso non ci ha detto bene, ma non è tutto chiuso, la prossima sarà una partita molto importante che cercheremo di vincere a tutti i costi. Sotto al profilo atletico stiamo tutti bene e siamo fiduciosi”.

Sabelli: “Sicuramente sapevamo che in torneo importante come questo ci sono grandi squadre. Nel nostro girone ce ne sono almeno due, noi da questo momento in poi dobbiamo solo pensare a fare bene e vincere”.

Cosa vi ha detto per motivarvi l’allenatore?

Pigliacelli: “Non c’è bisogno di motivare questa squadra, perché con chiunque giochiamo, sia contro la più forte che contro la più debole, noi andiamo in campo per vincere e per fare bene. Mister De Rossi ci ha solo messo al corrente che erano squadre ben preparate che venivano qui per mettersi in mostra e fare bene”.

Sabelli: “Sia nella prima che nella seconda partita non conoscevamo bene l’avversario. Eravamo preparati a tutto, ma nella prima non conoscevamo nulla, sapevamo solo che era una squadra che stava bene fisicamente e nella seconda niente di niente. Siamo stati colti impreparati anche perché avevamo pochi dati sugli avversari”.

Possibilità reali di vincere il torneo?

Pigliacelli: “Con la sconfitta di ieri è tutto molto difficile. Quello che dobbiamo fare noi in questo momento è scendere in campo con la voglia di vincere e di mettercela tutta. Poi se non passiamo continuiamo con il nostro lavoro e a fare bene come abbiamo fatto fin’ora. Abbiamo tanti obbiettivi come la finale di coppa Italia e il campionato, ora l’importante è crescere ancora”.

Sabelli: “La possibilità c’è, dobbiamo vincere per forza domani. Noi pensiamo a domani e facciamo il nostro poi vediamo le altre squadre cosa fanno. Passando il girone cambia tutto perché avremo la squadra al completo e ci saranno squadre che già conosciamo”.

Quante speranze hai di arrivare in prima squadra?

Pigliacelli: “C’è sempre la speranza, perché la Serie A è un traguardo ambito da tutti, c’è chi quest’anno ha avuto la possibilità e chi no: sono scelte che fa il mister Luis Enrique che ha dimostrato di non aver problemi a portare noi ragazzi in Serie A. Io ora penso solo a lavorare per migliorare”.

Sabelli: “Le speranze sono tante perché il mister ha fatto capire che punta tantissimo sui giovani e non gli interessa il nome e il cognome, basta che da il 100% in campo. Il meglio lo dobbiamo dare noi perché alla fine sono i fatti che parlano”.

Nico Lopez e Ferrante?

Pigliacelli: “La Roma li ha comprati perché vedono in loro delle grandi prospettive. Fortunatamente siamo sempre stati un gruppo unito sia con i più piccoli sia con i nuovi arrivi. Siamo aperti a tutto e li abbiamo accolti bene: sono solo ragazzi come noi che vengono da altre parti. Naturalmente c’è una sana competizione e ognuno sa che deve giocarsi il posto”.

Sabelli: “Sono degli ottimi giocatori perché altrimenti la Roma non li avrebbe presi. Nico si deve ancora ambientare perché è arrivato da poco più di due mesi e come tutti deve migliorare ancora. Ferrante è un 95 che ha dalla sua il fatto di correre e dare il 100%. Sono giocatori che nel corso della stagione ci potranno essere utili come tutti”.

Devastanti in campionato, poco incisivi al Viareggio: avete soluzioni?

Pigliacelli: “Anche in campionato non eravamo partiti bene con la Juve Stabia e il Palermo, poi abbiamo cominciato a macinare e dimostrando quello che dovevamo dimostrare. Sono due anni che a Viareggio non ci va alla grande, non ci sono soluzioni, ma di sicuro non sarà un dramma per la squadra se usciamo dal Viareggio”.

Sabelli: “Anche in campionato eravamo partiti male, ma poi ci siamo ripresi. al Viareggio è un discorso che passa solo la prima e sbagliando una partita rischi di uscire. Il campionato è diverso da tutto perché puoi permetterti di perdere qualche. Non credo che siano cali di concentrazione o un problema fisico. L’anno scorso siamo usciti al Viareggio ma poi alle finali siamo abbiamo battuto in una partita durissima il Varese. Il Viareggio è stancante ma non è un discorso fisico”.

De Rossi dice che Luis Enrique è una grande motivazione per voi?

Pigliacelli: “E’ un allenatore preparatissimo: ho fatto il ritiro con lui e ha un calcio differente da quello italiano, ma sopratutto vede molto i giovani. Io penso che con qualsiasi allenatore ci sia in qualsiasi squadra in Italia ogni giovane ha voglia di giocare ad alti livelli”.

Sabelli: “Sicuramente rispetto agli altri anni ha portato 5-6 giocatori e forse di più ad allenarsi con la prima squadra. Gli altri anni non era cosi. Sapere che un allenatore come quello di una grande come Roma ti guarda e ti vede ti da grande motivazione poi sta a noi dimostra”.

Chi sognavi di essere da bambino?

Pigliacelli: “Ho sempre risposto che il giocatore che mi è sempre piaciuto era Angelo Peruzzi, ma se devo sceglire tra quelli ancora in attività direi  Casillas o Valdes, perché mi ritrovo nel loro stile di gioco: sono portiere che utilizzano molto i piedi e che giocano fuori perché sono portieri moderni. Non mi piace il portiere che sta fermo in porta o che ricorre puntualmente al fallo laterale”.

Sabelli: “Quando ero piccolo giocavo in un altro ruolo. Non mi sono mai ispirato ad un giocatore, mi piacevano quelli tecnici che usano entrambi i piedi, ma non sapevo che a distanza di 10 anni mi sarei ritrovato in tutt’altro ruolo con altre aspettative”.

Attore o attrice preferito/a?

Pigliacelli: “Non ho preferenze sotto questo punto di vista, sono un tipo che guarda tutto”.

Sabelli: “Guardo un po tutti i film, non ho un attore preferito,  ma se ne dovrei dire un forse Will Smith o Ricky Memphis”.

Film preferito?

Pigliacelli: “Guardo sempre le stesse cose, ma quello che mi piace di più è Scarface che ho visto tante volte”.

Sabelli: “Il Gladiatore sicuramente, l’ho visto piu di una volta”.

Cantante preferito?

Pigliacelli: “Sento un po tutto, non ci sono preferenze. A me piace la musica, e se mi piace una canzone non guardo chi la canta”.

Sabelli: “Ascolto tutti i tipi di musica”.

Posto preferito di Roma?

Pigliacelli: “Forse perché ci esco spesso, ma è l’Eur. Li sto molto bene, poi certo ci sono anche il Colosseo e altri monumenti: Roma ti offre sempre grandi spettacoli”.

Sabelli: “Il centro è sicuramente la parte più bella”.

Come ti vedi tra 20 anni?

Pigliacelli: “Bella domanda, spero di vedermi ad alti livelli su grandi palcoscenici, ma la strada è ancora lunga”.

Sabelli: “Uno spera di arrivare il più lontano possibile con il calcio, ma tra 20 anni cambiano tante cose”.

Un aggettivo per Sabelli e Pigliacelli?

Pigliacelli: “E’ un po testa calda, perché  per fargli capire delle cose anche quando sbaglia è dura. Vuole sempre avere ragione, anche se non ce l’ha, poi capisce però”.

Sabelli: “E’ genio e sregolatezza, come carattere mi rispecchia molto, siamo simili se non praticamente uguali”.

A cura di Flavio Festuccia

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