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RIFLETTORI SU…ROMA-CESENA. Il coltello e il fioretto

L'abbraccio tra Totti e Lamela

Che ieri si sia scritta di nuovo la storia di Roma e della Roma è notizia vecchia. 211, basta un numero. Non servono le parole, non ce ne sono neanche più. Ed è per questo che i riflettori non li vogliamo puntare tanto sul nuovo record della Serie A, tre gol in otto minuti, quanto sulla classe e la grinta di chi ancora la luce della ribalta non la conosce bene ma che dovrà imparare presto a conviverci. Abituati a vedere “Mister sorriso” passeggiare per il campo con le braccia sui fianchi ad aspettare chissà cosa, non ci saremmo mai aspettati di trovare invece un giocatore che il sorriso ce lo regala  e che le braccia le usa per correre più veloce dei suoi avversari. Non a caso quando festeggia lo fa con la mano tra i denti, come a dire: “Attenti, sono sempre pronto a mordervi”. E Fabio Borini ieri sera ha morso anche il già barcollante Cesena, segnando il 3 a 0 e poi propiziando la quarta rete di Juan.

Arrivato in extremis nella finestra di mercato estiva, l’ex Chelsea ha già conquistato la tifoseria grazie alla fame di gol e vittorie di cui sembra essere affamato ogni volta che entra in quel rettangolo verde. Il “coltello” tra i denti che mostra ogni volta che segna ne è la dimostrazione.

C’è chi invece non ha bisogno neanche del coltello per tagliare le difese avversarie. Basta il fioretto ad Erik Lamela, che concede qualche assaggio della sua classe tutte le volte che tocca la palla. Dal tiro a giro con cui segna contro il Palermo, fino al colpo di tacco con cui serve a Totti l’assist per il gol del vantaggio. Dai doppi passi con cui lascia sul posto gli avversari che cercano, attaccati alla sua maglietta, di fermarlo, al lancio con cui permette al Capitano di entrare nella storia. La loro classe si incontra e si fonde nell’abbraccio che i due si scambiano dopo il secondo gol. Il presente e il futuro. La Storia e il Predestinato.

A cura di Noemi Pierini

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